giovedì 23 giugno 2011

Pastorale americana

Il signor Levov che tutti chiamano lo Svedese è un Ebreo americano, di buona famiglia; è alto, biondo, indiscutibilmente bello, gentile, educato, di grandi speranze professionali e familiari. Un figlio perfetto che ogni padre vorrebbe avere;  lui non mette in discussione nessun aspetto della società in cui vive o dell’istituzione familiare, tutto va come deve andare e lui accetta ogni cosa con modestia e umiltà senza colpi di testa e raccogliendo la benevolenza di tutti e successi in ogni cosa in cui si cimenti. Una persona, insomma, da prendere a modello ,” l’eroe del quartiere di Weequahic”.  La sua donna sarà Miss New Jersey, per niente sciocca, di buona famiglia, che sogna un futuro tranquillo tra le braccia di un uomo che le dà sicurezza e affetto.

Nathan Zuchkerman, alter ego di Roth, da sempre affascinato dalla figura del giovane Levov e che ha frequentato la stessa classe di suo  fratello, Jerry, un ragazzo totalmente diverso, che voleva fare tutto a modo suo  e  se non ci riusciva “dava fuori di matto e si metteva ad urlare”, decide di incontrarlo e scopre un uomo di successo, medio, per niente simile all’eroe di Weequahic di un tempo. Ne rimane deluso ma dopo un incontro con il fratello Jerry, quando da poco Seymor è morto, ne capisce i motivi e decide di scrivere la sua biografia.
Il romanzo inizia raccontando la giovinezza dello Svedese  per poi passare ai successi professionali  e, infine, la storia della famiglia da lui creata con la moglie e la figlia Merry  fino ad arrivare al momento in cui, nonostante i suoi sforzi,  il loro legame si romperà. Infatti, dietro all’immagine di grande e meritato successo e di serenità,  c’è una realtà diversa. Lo Svedese, in verità, ha avuto una vita tormentata, piena di incertezze e sconvolta dalla vergogna. Infatti,  la sua amatissima figlia Merry, crescendo, si trasforma in quella che il fratello di Seymor  definisce “ una bomba” ovvero la “Terrorista di Rimrock”. E’ lei che ha fatto saltare l’ufficio postale del paese dove è cresciuta e che ha ucciso un medico che stava andando a lavoro.  La bomba non deflagrerà soltanto a Rimrock dove  abitano i Levov ma anche all’interno della famiglia che verrà sconvolta da questa notizia, e dalla quale non si riprenderà più. Del resto, dopo questo attentato anche gli Stati Uniti non saranno più gli stessi, il fatto riuscirà a scuotere in modo così profondo l’opinione pubblica che tutta la società civile si risveglierà e da questo momento in poi inizieranno le proteste contro la guerra e il governo. Tutte le certezze vengono d’ora in avanti messe in discussione. Dopo l’attentato, Merry si darà alla fuga e per i successivi cinque anni non si farà più vedere fino a quando riuscirà a prendere contatto con il padre e si farà ritrovare in una nuova veste. E’ diventata una seguace di una setta che rinuncia ad uccidere ogni essere vivente compresi gli insetti e i microbi. Mentre la figlia latitava , Seymor ha fatto di tutto per tenere insieme la famiglia o quel che ne restava: la moglie, più instabile ed insicura di lui, prima rinuncia a vivere e inizia a bere e poi cerca di superare il dolore costruendo un nuovo legame con un’altra persona. Tutto si sfascia davanti a lui, la famiglia, in cui pensava di avere investito tanto, preservandola dalle difficoltà della città (in quel momento si stavano diffondendo le prime rivolte razziali) e portandola in campagna, si rivela un vero e proprio buco nero che risucchia tutte le loro personalità trasformando lo Svedese in colui che ha l’enorme pretesa di essere se stesso, un’orribile vita interiore di ossessioni tiranniche, tendenze soffocate, aspettative superstiziose, fantasie spaventevoli, conversazioni chimeriche, domande senza risposta. Insomma, per tutta la vita ha fatto di tutto per essere quello che gli altri volevano che fosse e lui li ha accontentati e continuerà a farlo, nonostante il dolore. Ha incarnato il ruolo dell’eroe anche se non lo era e per questo motivo la figlia si è ribellata e, a suo modo, anche la moglie. Tutta questa perfezione, tutto questo successo, l’ incarnazione di un vero e proprio eroe rappresenta un ruolo difficile da sostenere ma ancora di più lo è per chi lo deve subire.  Essere figli di un uomo perfetto o presunto tale può essere devastante per la crescita della propria personalità e questo Merry, durante l’infanzia,  lo aveva già dimostrato con la sua balbuzie.
Tutto il romanzo appare un grande affresco della società americana del dopoguerra dove la borghesia benpensante e bigotta che crede di essere giusta e onesta si scontra con una realtà diversa fatta di persone vere, con desideri diversi ma pur sempre legittimi, e con un’opinione pubblica che si è accorta dell’altro, del più debole, del diverso e che ne rivendica la dignità. Avviene in quegli anni una rottura tra le generazioni, mentre quella di Seymor , è la generazione della raccolta dei frutti delle fatiche dei padri e dell’accettazione incondizionata di tutto quello che la società imponeva,  quella della figlia è la generazione del benessere ormai acquisito e quindi della deriva, di coloro che da una parte si sono creati una coscienza e sono in grado di criticare le scelte di chi governa  e dall’altra fa delle scelte sempre estreme e poco realistiche.  Il povero Seymor farà di tutto per capire dove ha sbagliato, si incolperà per quello che è successo  e capirà che la peggior lezione che la vita possa insegnare: che non c’è un senso. 
Philip Roth, Pastorale americana, 1997

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