lunedì 6 giugno 2011

... Basta ca ce sta 'o sole ...


E se domenica vincesse il no o ancora peggio vincesse il partito degli Italiani che vanno al mare, in montagna, in piscina o che rimangono a casa a vedere una puntata di Amici?! Tanto non serve a niente, sono tutti uguali, fanno tutto quello che vogliono, almeno la bolletta del’Enel sarà meno cara e giù con amenità del genere; ma qualcuno si è chiesto cosa succederebbe a questo paese??? Questa è solo una fantasia e vorrei che rimanesse tale!!!!!!

Naturalmente,  il capo del governo ne farebbe una vittoria anzi una rimonta personale, nonostante abbia detto e fatto il possibile perché gli Italiani non andassero a votare. Prima di tutto, ci sarebbe un’invasione televisiva con la sua faccia che sorride a centocinquanta denti e poi si metterebbe in evidenza l’intelligenza e la maturità raggiunta dalla popolazione che ha scelto un nucleare sicuro e controllato.  Dopo una dichiarazione di intenti in cui il nucleare italiano verrebbe fatto con i migliori criteri, i più avanzati, i più sicuri ed un classico “buon lavoro a tutti!”, si partirebbe con la ricerca dei luoghi più adatti,  a chi affidare la costruzione delle centrali, di quanti posti di lavoro nascerebbero.  Lui in persona seguirebbe i lavori e, se all’inizio, si pensava di farne sei ora sicuramente dopo una tale risposta  potrebbe dare il via libera alla costruzione di dieci centrali così distribuite: due in Veneto, che loro ne hanno davvero bisogno, sono il motore dell’Italia, loro devono fare andare avanti le fabbriche, hanno sete di energia a basso costo e in grandi quantità e poi mica si fidano dell’energia prodotta altrove, magari al sud. Le altre sono da posizionare in luoghi strategici, in particolare al centro-sud, è lì che si deve fare ripartire l’economia e grazie al nucleare si darà una grande spinta al rinnovamento,  senza considerare i posti di lavoro che si creerebbero.


Gli Italiani accettano tutto, del resto si sono espressi, e lasciano fare. Dopo dieci anni di duro lavoro, progetti falliti, appalti truccati, costi lievitati alle stelle, infiltrazioni mafiose, magistratura rossa, nera, ma anche verde e blu a lavoro, apre la prima centrale italiana, quella veneta. Nel frattempo si è rinunciato a farne sei delle dieci previste ma tant’è, l’importante è portare a termine i progetti iniziali e dopo solo dieci anni che, come direbbe il premier,” per un paese come questo è quasi un miracolo”. Viene fatta una grande inaugurazione, ci sono tutte le autorità, religiose e civili e addirittura il premier in persona, in doppio petto, coi suoi centocinquantuno denti e l’elmetto per accendere il grande fuoco. Ovazioni, bagni di folla e grande successo personale del capo del governo che nel frattempo si è fatto impiantare un altro dente arrivando così alla cifra di centocinquantadue denti, il tutto per sembrare il più ottimista e sorridente.



Dopo due anni, si fatica ad arrivare all’ingresso principale delle centrali perché i bidoni di scorie occludono il passaggio, i cittadini iniziano a preoccuparsi anche perché molti bambini sono nati con la leucemia e si nota tra la popolazione un aumento dei tumori. Ma il Nostro con una conferenza stampa lampo promette una soluzione immediata e definitiva, bisogna trovare un posto dove ammassare tutti i bidoni di scorie senza però intaccare la sicurezza della popolazione: la salute prima di tutto. Basta trovare un buco molto profondo e molto grande. La risposta era dietro l'angolo e non ce ne siamo mai accorti prima, l'Italia è davvero un paese ricco di ogni ben di Dio, per esempio i vulcani quelli spenti che tanto che ci stanno a fare lì se non servono più a niente e quelli attivi che mentre bruciano la lava e fondono i metalli possono bruciare e fondere anche le scorie. In questo modo i bidoni non ci sono più , finiscono velocemente anzi le società che ne gestiscono lo smaltimento decidono di importare le scorie anche da altri paesi produttori perché è un affare niente male. Intanto, la popolazione non solo quella che abita vicina alle centrali ma anche quella che vive vicino ai vulcani si ammala sempre di più e inizia a protestare. Il premier ormai possiede un sorriso a centosessanta denti ma neanche quello e il suo inguaribile ottimismo riescono a sedare gli animi della popolazione. La protesta sale e anche se si tratta, secondo il premier, di pochi facinorosi di sinistra, lui non si fa veder, non si fa trovare, appare solo in televisione coi suoi denti tirati al lucido e con le solite barzellette sporche; non riesce a mettere in atto un coupe de theatre che risollevi le sue sorti. Poi un giorno finalmente si fa vedere circondato da una folla festante che lo applaude e lui che rassicura tutti che una soluzione si troverà e giù con la le solite parole, e le solite promesse. E' in quel momento che un padre arrabbiato gli domanda:”ma lei vivrebbe i un posto come questo, inquinato e sporco fino nel profondo, crescerebbe qui i suoi figli?” E la risposta è: ”certo che sì, io lo avrei voluto tanto vivere qui ma la mia casa è altrove e i miei figli preferiscono vivere al nord dove i governi regionali hanno scelto di non fare centrali, non è mica colpa mia e poi non basta ca ce sta 'o mare, basta che ce sta ‘o sole e inizia a canticchiare e a ballare sul posto ….” A quel punto la popolazione e tutti i sostenitori come un grande sciame di api se ne va, in silenzio, nella direzione opposta a quella del premier e dei suoi centosettantacinque denti.

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