giovedì 18 luglio 2013

Besta, ti odio!

Come buona parte degli Italiani anzi dei cittadini di tutto il mondo anche io posseggo un po’ di mobili dell’Ikea. In effetti i mobili sono carini e costano il giusto ma, secondo il mio modesto parere, non sono di grande qualità. Vanno decisamente bene per case piccole non abitate da bambini o per seconde case al mare o in montagna, che sfrutti solo per alcuni mesi all’anno, ma non per case degne di questo nome. In fatti, se usati, dopo poco tempo iniziano a cedere, ad avere un aspetto decrepito, ad avere fitte di provenienza sconosciuta. Si sarà capito, ma non sono una grande fan dell’Ikea così come non lo sono di buona parte degli oggetti low-cost&low-quality. Questo non significa che non compro cercando di risparmiare ma su alcune cose che, secondo me, meritano non mi dispiace spendere due soldi in più, magari fare un sacrificio e cercare qualcosa di qualità, fatto con materiali sicuri e piacevole alla vista. Spesso, se parliamo di mobili, si tratta anche di oggetti fatti in Italia da ditte italiane (naturalmente è cambiato tutto anche in questo settore) o che perlomeno hanno mantenuto qui i loro centri di ricerca e di studio.
Ecco perché, avrei voluto quello libreria marca Poliform. Semplicemente perfetta, capiente, modulabile, bianca e alla vista resistente, naturalmente molto molto cara.

giovedì 11 luglio 2013

L'importanza di avere un anno

Buon compleanno piccola mia!
Con molta presunzione, lo ammetto, ho provato a immaginare cosa potrebbe avere pensato la mia piccola del suo primo anno di vita, dalla nascita ad ora, del nostro lento ma inesorabile distacco.

Sono nata in una giornata di sole e di caldo. Con me c’era Lei, che poi non era nient’altro che me stessa; d’accordo, era la mia mamma ma lei e io eravamo, e in parte lo siamo anche adesso, la stessa cosa; un tutt’ uno indivisibile, noi sentiamo, proviamo, soffriamo, pensiamo le stesse cose negli stessi tempi con la stessa intensità e troviamo, quasi sempre, le stesse soluzioni. Tra noi due non c’ è alcuna differenza ed infatti tanto valeva rimanere dentro al caldo, nel pancione… Ma quella mattina mi hanno strappato a forza da lei, mi è venuto da piangere forte, dopo mi hanno lavato, avvolto in un asciugamano e poi finalmente mi hanno messo vicino a Lei. Ho sentito il suo odore, il battito del suo cuore e allora mi sono un po’ calmata. Poi, ho conosciuto altri odori che mi sarebbero diventati familiari, quello di un uomo dolce e gentile che per primo mi ha cambiato il pannolino e quello di una bambina con un bellissimo vestito a fiori che a fatica pronunciava il mio nome e che mi ha dato dei baci forti.
Era la mia TTatta, colei che non mi stanco mai di osservare, che imito in tutto quello che fa, che guardo con devozione totale. Mi fa ridere a crepapelle e mi fa piangere, mi fa divertire e mi fa arrabbiare, mi manca quando non c’è e è di troppo quando vuole farsi coccolare dalla mia mamma. Ma io la perdono sempre, qualsiasi cosa faccia.

Ora sto quasi per camminare, so dire alcune parole, applaudo molto, indico le cose che voglio e dico “cheo”, sì insomma mi do da fare, voglio crescere, imparare, capire anche se la mia mamma mi dice sempre di non avere fretta. Fra un po’ andrò all ’asilo, sono tutti felici ma poi la mamma si mette a pensare che il distacco tra noi non sarà facile che in fondo stiamo tanto bene insieme e, in effetti, anche io sono d’accordo con lei… Perché diventare due esseri distinti quando stiamo tanto bene come se fossimo una persona sola?!

martedì 2 luglio 2013

I viaggi migliori si fanno seduti in poltrona ovvero: la Grecia che non c'è e che non c'è mai stata

Ogni volta che vado in Grecia vorrei essere in un altro posto e ogni volta che vado in Grecia, quando torno, vorrei essere in vacanza in Grecia.
Non è facile da spiegare a parole ma quel luogo rappresenta qualcosa nella mia testa che, nella realtà, non lo è. La Grecia è nei miei sogni, è il paradiso sceso sulla terra, è la sintesi perfetta di ciò che giudico bello, positivo, perfettamente in equilibrio tra natura incontaminata, clima caldo e asciutto, brezza leggera e rinfrescante, sole fino a tarda sera e acqua cristallina. E’ la Grecia degli antichi, quella che ho nella mente dalle letture numerosissime e faticose che mi accompagnano da quando ero adolescente, un luogo che mi sono costruita piano piano negli anni, delineando paesaggi, città, architetture, decorazioni, personaggi e persone, vestiti e perfino acconciature. Ho vissuto quei luoghi come reali, tangibili e eterni. qualcuno mi ha accompagnato in visita alle metropoli antiche, qualcuno in isole sperdute, altri in cima all’Olimpo tra gli Dei a curiosare tra le vite degli umani. Guerre epocali, città simbolo, personaggi mitici hanno affollato la mia mente e li ho vissuti come veri, come se fossero stati dietro l’angolo e senza tempo. Già...il tempo, mai considerata una variabile, e del resto come darmi contro, ero adolescente, vivevo solo il presente.