lunedì 23 settembre 2013

Genitocialtroni in campeggio

Ci sono cose che solo la gente davvero coraggiosa riesce a fare, imprese titaniche che solo pochi audaci tentano e solo poche volte riescono a portare a termine con successo, operazioni di grande precisione  che richiedono programmazione e cura dei dettagli, cose da esperti insomma…. Per alcuni la vacanza è così e lo è soprattutto da quando hanno figli: si organizzano per tempo, scrivono liste, fanno valige abbondanti senza però esagerare, hanno attrezzature che rendono la vacanza più piacevole e i carichi più leggeri. Ecco, tutta roba che non fa per noi. Noi non siamo fini strateghi in nessun campo dello scibile, non siamo precisi per niente, siamo sicuramente distratti, arruffoni, pigri, in una sola parola: cialtroni. Non so se si è capito il senso ma dalle nostre parti si dice così e non c’è bisogno di aggiungere altro.
Prima siamo stati motocialtroni e ora siamo genitocialtroni. Un tempo avevamo una moto da viaggio, una piccolissima tenda, due borse piccole e morbide da moto e basta e ci andavano in giro ovunque spendendo il giusto, divertendosi, passando tutto il nostro tempo insieme, soli e un po’avventurosi (non troppo). Partire era facile, poche cose infilate dentro le due borse, uno zaino per me e uno per la moto, la tenda agganciata dietro e via. Senza guardare l’orologio, senza programmare quasi niente, tranquilli, rilassati, senza pensieri . Questa è più o meno quello che si avvicina di più alla definizione di vacanza per me e Chissoio ed è quello che non ci accade più da un sacco di tempo.
Naturalmente avendo questa natura, diciamo vagamente frikkettona, pensavamo di applicare anche alle vacanze con figlie al seguito, i (non) principi organizzativi che usavamo prima. E naturalmente ci sbagliavamo…
La nostra prima vacanza in campeggio con le bambine ci ha fatto capire alcune cose: siamo due cialtroni, male organizzati anzi non organizzati, ci mancava tutto ma proprio tutto a partire dalla tenda, dal tavolo, le sedie, un modo efficiente di fare ombra, valige intelligenti o quantomeno “pensate” e non valige abbozzate con migliaia di vestiti per le bimbe e due stracci non mettibili per me e Chissoio, una tenda altezza uomo e non la nostra vecchia canadese dai colori improbabili detta anche dai nostri cari: la ricchiontendariposinpace (senza offesa ma sembrava più adatta al gaypride che non ad un campeggio stellato nel sud della Francia).
Abbiamo provato a rimediare passando alcune ore al Decatlhon più vicino, comprando tutto il comprabile, sedie tavoli e quant’altro, astenendoci dall’acquistare anche una tenda nuova visto che, in quella fase che non stenterei a definire disperata, c’era chi pensava di darsi alla macchia o trasferirsi nel primo albergo disponibile. Dopo è andato tutto un po’meglio, mangiare seduti e potere appoggiare il piatto su un ripiano è stato comodo e piacevole e ha risolto problemi di natura igienica. Al momento siamo senza tenda, dopo la morte definitiva della ricchiontendariposinpace, non ce la siamo sentita di comprarne una nuova, per l’ombra valuteremo in seguito…

Il resto della vacanza è andato bene a parte qualche disagio per la bambina grande che temeva che la tavoletta del wc ruotante e igienizzata automaticamente (che non escluderei rappresentasse il fiore all’occhiello del campeggio) la inghiottisse, ergo un rifiuto quasi totale di fare i suoi bisogni nei bagni (il problema è stato risolto mettendo in atto il sistema degli “antichi”). Siamo stati bene, ci siamo ancora una volta resi conto di come siamo e di come non cambieremo mai, del resto c’è tutto l’inverno per dimenticare la lezione ed proprio quello che faremo nei mesi a venire: scorderemo tutto con metodo e disciplina, l’unica di cui siamo capaci.

lunedì 16 settembre 2013

Ricominciare

E’ passato un sacco di tempo dal mio ultimo post e oggi sento finalmente il bisogno di riprendere a scrivere qualcosa. La mia è stata una lunghissima estate come non ce ne erano state così da troppo tempo, è stata così lunga che alla fine quasi quasi mi stava annoiando e, sinceramente, erano anni che non provavo questa sensazione. Presente quando nei primi giorni di Settembre  sei stanca di andare al mare e hai voglia di fare qualcosa di nuovo e sai che tra pochi giorni inizierà la scuola e, forse, è il caso di riprendere in mano i libri, ripassare un po’ di coniugazioni e di sintassi e hai quasi voglia di rivedere i compagni di scuola e guardi con un minimo di interesse alle vetrine che espongono le collezioni invernali senza, come ti accadeva nei mesi prima, essere attraversata da una sensazione di prurito su tutto il corpo come quando ci si mette la maglietta di lana dopo avere sudato???!Ecco io l’ho provato quest’anno a vent’anni dalla fine del liceo e sono soddisfazioni.
In effetti, ho passato un sacco di giorni in ferie, al mare, con le bambine, dai nonni e in campeggio, da sola e con Chissoio, senza alcuna fonte di informazione (Radio, televisione, internet, quotidiani), ho incontrato parenti, amici, amiche e anche fatto nuove conoscenze sulla spiaggia. Approfittando del tempo libero e della presenza di almeno tre\quattro tati al giorni ho corso, fatto il bagno, ciarlato, letto una quantità di libri non credibile per una donna con due figlie al seguito. In parole povere non ho fatto praticamente niente, non ho lavorato, pulito, cucinato, lavato, stirato, mi sono solo occupata delle bambine quando non c’era quella folla di tati che aveva una voglia matta di stare, coccolare,ascoltare, aiutare, sorreggere le mie bimbe…..
Tutti questo è successo lontano dalla nostra città, quella in cui viviamo, lavoriamo, andiamo a scuola e quindi il fatidico rientro è prima o poi avvenuto. Ora dopo due settimane sto già annaspando tra: ricerca di lavoro (che non si vuole fare trovare)o cambio di lavoro, inserimento figlia grande alla scuola materna, inserimento figlia piccola al nido, corso di nuoto ancora da iniziare, corso di restauro dell’arte contemporanea che non riuscirò mai a finire e questo lo so di già ma finchè posso resisto, parcheggio, casa, spesa, stress, preoccupazioni varie e come valvola di sfogo il blog ogni tanto.
Però l’effetto vacanza interminabile sta continuando e io sto riiniziando, con la lentezza di un bradipo, provando una sensazione positiva, di ottimismo , di voglia di fare, e un non so che mi fa sperare bene. Per quanto ancora vivrò su questa nuvoletta pannosa e rosa?! Le previsioni del tempo hanno messo temporali….