L’umanità, io l’ho divisa in
due categorie di persone: Uomini e caporali.
La
categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali, per fortuna, è la
minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare per tutta la vita, come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza mai la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza averne l’autorità, l’abilità o l’intelligenza ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque dottore ha capito? Caporale si nasce, non si diventa! A qualunque ceto essi appartengono, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso, hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi. Pensano tutti alla stessa maniera!"(Siamo uomini o caporali, 1955)
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare per tutta la vita, come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza mai la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza averne l’autorità, l’abilità o l’intelligenza ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque dottore ha capito? Caporale si nasce, non si diventa! A qualunque ceto essi appartengono, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso, hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi. Pensano tutti alla stessa maniera!"(Siamo uomini o caporali, 1955)
Stamani leggendo una notizia breve ho appreso una cosa che
già sapevo ma che continua a sconvolgermi, la frase della Senatrice Finocchiaro
che faceva riferimento al fatto che lei era una Senatrice mica una bidella!
Naturalmente mi si dirà che è stata una svista, un qui pro
quo, che la signora non voleva dire…, che lei per prima difende il lavoro ecc…
E queste, aggiungo io, sono cose che si sanno, che ormai sono scolpite a
caratteri cubitali nelle nostre menti e mai potremmo diffidare del fatto che la Senatrice creda che il lavoro
non sia uguale e dignitoso per tutti, qualunque esso sia. Però, c’è qualcosa, c’è
qualcosa che non mi quadra…dubito, dubito e ancora dubito…
Sarà davvero una semplice gaffe o un altro fulgido esempio
di arroganza della Casta, in particolare del PD? Sì, insomma, ultimamente le
donne del PD non si sono dimostrate tanto meglio degli altri politici, ricordo Rosy
Bindi quando non ha accettato di farsi da parte nel partito e non ha voluto
cedere la sua poltrona al Senato ed era
pronta a usufruire della deroga per continuare a stare nei posti di comando. Davvero
una bella figura quando la stessa signora nel 1994 chiedeva ai vecchi di farsi
da parte…..
E oggi un’altra grande “vecchia” dello stesso partito che
dice una cosa così grave. Lo sanno anche i muri che è meglio fare la Senatrice
che la bidella, per buona pace delle bidelle, anche loro preferirebbero fare la
Senatrice visto che si tratta di un lavoro così facile… intendo dire che ‘ste
cazzate le sanno dire tutti!
Eppure sento in quel comportamento, in quelle tre parole in
croce un’ arroganza, una superbia che sa di stantio, come se un’investitura di
tal genere riguardasse solo poche persone davvero speciali, diverse dagli
altri, e per diritto, forse divino, devono stare lì e noi le dobbiamo mantenere
lì a qualunque costo. E’ come se avesse detto ” Io sono nata Senatrice, ho
diritto ad esserlo, a comandarti mentre tu sei nata bidella e rimarrai sempre
tale!”
Ancora di più mi fa tristezza il pensiero che sia stata una
donna a dirlo. Anche le donne che sono in politica allora sono distanti dal
mondo reale così come lo sono gli uomini. Allora, non possiamo contare neanche
su di loro, io che ancora credevo che servissero le donne in politica e che
tutto sommato quelle più anziane potessero davvero insegnare alle nuove leve la
loro esperienza, è vero: non hanno mai avuto posti di potere importanti ma sono
state lì per tanto tempo, non si sono sporcate le mani ma hanno visto, imparato
e pensavo fossero pronte ad insegnare. No, niente, mi sono sbagliata un’altra
volta, sono lì e vogliono rimanere, sono lì e non vogliono dividere con nessuno
il pezzo di torta, ora è il loro turno vogliono la loro parte. Certo i dubbi
che siano diventate peggio degli uomini che da quest’ultimi abbiamo preso solo
i difetti e le brutture, che siano solo delle povere piccole epigoni dei capi,
delle segretarie assurte al rango di braccio destro e che forse non siano
nemmeno in grado di guidarci, affiorano…