giovedì 18 aprile 2013

Fai bei sogni

Una storia senza dubbio toccante e incredibile, degna di un romanzo e che invece è successa davvero. Per tutta la vita Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa, ha creduto di essere rimasto orfano perché la madre era morta di infarto, a seguito delle cure a cui si stava sottoponendo, dopo l’asportazione di un tumore e invece…

Niente è come sembra e non è come sembra neanche quello che sembra essere un punto fermo, intorno al quale costruisci tutto te stesso, le tue inclinazioni, buona parte del tuo carattere. Sapere, solo dopo i quaranta anni, che cosa sia accaduto veramente, ti fa rivivere tutto quello che hai già vissuto ma con occhi totalmente diversi, rivalutando le persone, i comportamenti, comprendendo cose e fatti che apparivano non totalmente comprensibili. Diciamo che dopo lo shock della notizia, certamente, la mente si schiarisce e riesci a comprendere ogni gesto, ogni azione, ogni fatto e ogni conseguenza del passato a cui non eri riuscito a dare una risposta ma che avevi accettato e basta. Anzi, in qualche modo avevi costruito il “tuo personaggio” proprio sul dolore di quella perdita, su una ferita mai risarcita. Ti eri costruito un immagine della defunta, come quella di una santa, neanche più una persona, ma un’immaginetta da giornalino della parrocchia e poi scopri che era una persona vera, era stata un individuo in carne ed ossa, aveva fatto qualche errore e aveva qualche debolezza, tutte cose piccole che non inficiano sull’opinione che si ha di una madre che è venuta a mancare ancora giovanissima ma che la riportano tra di noi, tra gli uomini.

giovedì 11 aprile 2013

Steffi, telefonaaaaa (Ho letto open di A. Agassi)!!!!!!!!!!

Perché buona parte dei personaggi famosi in una qualche disciplina oggi devono mettersi a scrivere libri?? La domanda mi sorge spontanea visto la grande quantità di carta straccia o quasi che riescono a produrre i suddetti personaggi. Sì, perché ad un certo punto nel pieno del declino della loro carriera, subito prima che l’oblio li avvolga e che il grande pubblico si dimentichi di loro e dei loro fatti, sentono questo strano e insensato bisogno di ammorbarci ancora con i fatti loro, raccontandoci come hanno passato la loro infanzia, quanta fatica hanno fatto per arrivare all’apice del loro successo, quante persone cattive hanno incontrato, avversari temibili e approfittatori ed infine quanto hanno combattuto per mantenere il loro successo senza farci dimenticare che sono entrati nella storia. Poi, dopo una vita a palleggiare, oppure a muovere le gambe in direzione di palloni o cose simili, hanno scoperto la scrittura, hanno sentito il bisogno di raccontare la loro storia e, nel caso che vengano intervistati, dicono che la scrittura ha fatto ordine nella loro vita, ha dato loro la possibilità di rivivere i momenti migliori, i successi e amenità varie. Ora io dico: se per una vita ci sono persone che hanno fatto a meno delle parole, della letteratura, della poesia, e delle arti in genere ma si sono distinte in altri campi, perché arrivati ad un certo punto della propria esistenza sentono il dovere di scrivere, ovvero di cimentarsi in qualcosa di completamente nuovo e soprattutto ritengono che il mondo abbia ancora bisogno di sentire parlare di loro? Lo giudico strano perché a me mai verrebbe in mente a fine della mia carriera, ossia quando andrò in pensione, di mettermi a fare il calciatore o il tennista e nemmeno la ballerina. Non l’ho fatto, non ci ho provato quando avrei potuto farlo, non vedo perché cimentarsi quando è ormai chiaro a tutti che sono fuori tempo massimo. Perché, dunque, non viene in mente anche a loro che per essere scrittori non basta sapere scrivere (leggasi avere frequentato la scuola primaria)?!

venerdì 5 aprile 2013

La democrazia in M5S e alcune considerazioni sparse

Ma che cosa è successo al Movimento 5 stelle? Dopo quaranta giorni di presenza in Parlamento c’è già bisogno di incontri segreti per placare il dissenso e, soprattutto, di incontri organizzati con metodi che non stenterei a definire “sovietici” per un movimento in cui veniva sbandierata la totale uguaglianza degli iscritti. Potere al popolo, cittadini e non Onorevoli in Parlamento, quello che bastava una semplice votazione on-line per esprimere la propria preferenza ed entrare alla Camera o al Senato o basta un’altra votazione in rete per eleggere un candidato alla Presidenza della Repubblica? Loro che hanno preteso una diretta streaming dell’incontro con il Pd e che poi, alla prima alzata di scudi, chiudono tutti fedelissimi in un agriturismo fuori Roma per parlare o addirittura eliminare la fronda che vorrebbe un accordo con il partito democratico per dare un governo a questo paese che,  per buona parte, è bloccato proprio da loro??! Ma non sarà un controsenso  eliminare chi non è d’accordo, mettere a tacere chi non è in linea con il Capo. Ma dove è andata a finire la democrazia? Chi si è permesso di criticare anche solo on–line è stato considerato un troll o peggio ancora un giornalista, mascherato da finto grillino, uno che voleva il male del movimento. Sì, perché il Movimento è una falange oplitica, un blocco unico che pensa in modo univoco senza sfumature anzi verrebbe da dire che è un organismo (geneticamente modificato??) che non pensa e che lascia pensare un’unica persona Grillo o al massimo Casaleggio, mentre gli altri eseguono.

mercoledì 3 aprile 2013

Errare è umano, perseverare diabolico

Giuro che lo perdono!
Io lo perdono il povero Napolitano che non ha nominato nemmeno una donna tra i dieci saggi che hanno più o meno in mano le sorti del nostro paese. Sì, lo perdono perché è vecchio, perché ha la bellezza di ottantasei anni, che da tempo dimostra tutti e che è nato, cresciuto e da sempre vissuto in una Italia in cui le donne sono niente anzi sono qualcosa solo dal momento in cui sono in grado di preparare un’ottima frittata di maccheroni. L’occasione buona l’aveva avuta il povero Giorgio e se l’è fatta scappare di mano; come è stato puntualizzato dopo, non c’è stato il tempo per riflettere troppo sui nomi e così su due piedi gli sono venuti alla mente solo nomi di uomini. Peggio ancora! Sì, in effetti, nell'emergenza come fa a venirti in mente un nome di donna , qui le donne nascono con la sola vocazione di essere madri mentre gli uomini salvano la patria, alle emergenze non sono adatte!
Ora dico, anche se non pretendo che Giorgio abbia maturato nel corso della sua vita questa sensibilità, del resto ognuno è frutto del suo tempo, ma è mai possibile che quest’uomo non abbia un collaboratore, un braccio destro, sinistro, mediano che gli suggerisca, anche solo per furbizia beninteso, un nome di donna??? Perché quello che fa arrabbiare di più (certe volte le piccolezze …!) è la sfrontatezza, è il ribadire, senza timore, sempre lo stesso errore pur sapendo di errare. Errare è umano ma perseverare …..
Un’ ultima cosa, c’è uno che alla veneranda età di ottanta anni suonati cerca di salvare il paese facendo tutto quello che può: questa è già un’anomalia perché, con tutta la buona volontà e tutto il rispetto possibile, uno ad una certa età non dovrebbe fare quello che è costretto a fare il nostro Presidente; poi lui decide di nominare un collegio di saggi, anche questa è un’anomalia, non si è mai visto prima nella storia della Repubblica (questa sì che è creatività!). Poi, vai a vedere e i nomi dei saggi e sono i più disparati e su molti stenderei un velo pietoso…possibile che, anomalia per anomalia, nessuno abbia pensato ad una donna??? Insomma siamo il 51% della popolazione italiana e il Presidente non è riuscito a trovare nemmeno una donna saggia?!! Un suggerimento: la prossima volta interpelli sua moglie, forse un’amica saggia lei ce l’ha! 
Così tanto per salvare la faccia....