venerdì 10 giugno 2011

Le "mie" melanzane


Oggi  è quel giorno in cui mi prende una voglia matta di mangiare qualcosa di saporito, succulento, possibilmente pasticciato, che riempia ogni minimo spazio vuoto del mio stomaco e che mi sazi totalmente per tutto il resto dell’anno. Quel Piatto per me è la “parmigiana di melanzane” o meglio, come dico io, le “melanzane alla parmigiana”.


Più che una ricetta è un’esperienza totalizzante, alla fine della quale in genere non mi resta alcuna voglia di cucinare per giorni. E’ talmente raro che io mi cimenti in una ricetta come questa che per riuscire a cucinarle e a mangiarle devono avvenire una serie di eventi, combinazioni cabalistiche e congiunzioni astrali quanto mai rare. Bisogna essere d’estate perché le melanzane siano buone, bisogna avere tanto tempo a disposizione perché la ricetta è lunghissima, bisogna mettere  in conto che nel momento che la ricetta è conclusa ed il piatto è in forno ci sarà da pulire la cucina dall’unto della frittura delle melanzane e dagli schizzi di pomodoro del sugo,  senza considerare che l’olezzo di fritto stagnerà in casa per lungo tempo e non basteranno i rimedi più classici tipo usare l’olio che non puzza, la cappa aspirante a manetta,  finestre aperte ecc… E’ bene sapere che dopo anche i capelli avranno bisogno di un bello shampoo e i vestiti di un bucato. Cucinarle è un’impresa quasi titanica ma quando le mangerò saprò che non è stata fatica sprecata. Se dopo tutte queste avvertenze, che mi frullano in testa, ho ancora voglia di melanzane alla parmigiana e allora sia! Oggi è quel giorno.

Intanto cucino solo melanzane alla parmigiana, in cui le melanzane siano fritte, quindi il primo passo è lavarle, affettarle, salarle e fare fare loro l’acqua. Poi si sciacquano velocemente , si asciugano bene, e, quando l’olio, che avremo messo in abbondanza, nella pentola sarà caldo, si immergono e si friggono. Una volta cotte si mettono sulla carta assorbente e si prepara un sugo di pomodoro. A me piace abbastanza denso, con il soffritto di cipolla e profumato di erbe aromatiche. Quando è cotto si prende una teglia da forno, in questo caso, preferisco non alta e si dispongono sugo, melanzane, sugo, fettine di mozzarella, spolverata abbondante di parmigiano e di nuovo melanzane, sugo,  ecc… Io non faccio mai più di tre/quattro strati di melanzana e questo perché mi piacciono bassine e scricchiolanti. Poi si mettono in forno a 200 gradi per una mezzora per renderle croccanti, in particolare per fare ritirare ancora il pomodoro e insaporire il tutto. Ora sono pronte per essere mangiate calde o fredde (io le preferisco così!)  e possibilmente in compagnia di qualcuno che le apprezzi tanto quante me.  Questa è la mia ricetta anzi quella che ho mutuato dalla mamma, lo so che ci sono mille varianti ma questa è la mia, non accetto modifiche!

1 commento:

  1. Ho la bavina tipo Homer...

    comunque concordo con la dizione "melanzane alla parmigiana". "Parmigiana di melanzane" la odio! Del resto, non si dice mica "sorrentina di penne" ma "penne alla sorrentina". Non si dice mica "Pescatora di spaghetti" ma spaghetti alla pescatora. Non si dice mica "maremmana di cinghiale" ma "cinghiale alla maremmana" ... e così via potrei continuare per ore.

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