venerdì 22 luglio 2011

Maddalena e la pasta e fagioli


Ogni tanto mi accadono cose singolari, piccole, di poca importanza, per qualcuno banali ma per me decisamente sorprendenti. Accadono quando non me lo aspetto e riescono a cambiare l’umore di una giornata, mi rendono non proprio felice ma mi sorprendono piacevolmente. Certe volte riescono da sole in un’impresa che oserei  definire titanica ovvero riuscire a smontare una dei preconcetti che ho scolpito nella mente, pregiudizi che nessuno riesce a confutare, che non si sa da dove arrivano e perché continuo  a seguirli con tanto zelo.

martedì 19 luglio 2011

La zattera di pietra

A Cerbère la terra si spacca, i Pirenei si aprono e la penisola spagnola inizia ad allontanarsi dall’Europa e dalla Francia e prende a vagare per l’Oceano come un’enorme zattera di pietra. Lo sconforto è grande, improvvisamente gli Spagnoli e i Portoghesi si ritrovano da soli in mezzo al mare, sempre più lontani dall’Europa che prima rappresentava sì una fastidiosa seccatura, quando chiedeva il pagamento delle tasse, ma anche una sicurezza; cambiano gli assetti politici e la penisola si trova davanti alla scelta di continuare a sentirsi europea e quindi cercare l’aiuto dei governi del vecchio continente oppure dirigersi verso l’America del sud o verso gli Stati Uniti, in fin dei conti la percentuali di Ispanici presenti in quel continente e ancora oggi culturalmente vicini alla Spagna e al Portogallo sono molti.

giovedì 14 luglio 2011

Una Land Rover o una Escort?

E dopo “ Se non ora quando”,  un bell’esempio di donna Italiana, che usa la sua intelligenza per fare politica e che grazie alle sua capacità ottiene un posto come consigliera alla regione Lombardia. Nicole Minetti ha ottenuto il suo posto, secondo il suo avvocato difensore, così come le altre avevano ottenuto una Land Rover o un appartamento in centro. Davvero un bell’esempio per tutte le giovani che vogliono fare politica sfruttando i propri mezzi.  Le cose sono due:  o la signora risulta indifendibile e quindi l’avvocato si vede costretto a dire una sciocchezza di questo genere tanto per provare a difenderla oppure il declino morale dell’Italia è tale che non si ha nemmeno più la vergogna di pronunciare una frase di questo tipo né, tantomeno, la dignità morale di dire “questo, mio avvocato, ti prego evita di dirlo che ci faccio una figura peggiore di quella che ho fatto fino a d ora e rischio di peggiorare la mia posizione”.

Ci sarà fine a questa inesorabile discesa verso gli inferi?

martedì 12 luglio 2011

Secondo episodio. "SNOQ": quello che mi è piaciuto

Il secondo episodio del racconto di “Se non ora quando” del fine settimana scorso è dedicato alle cose belle, entusiasmanti,  che mi hanno colpito e che sono state molto più numerose di quelle brutte. Tra tutte quelle belle ne racconterò solo alcune che davvero mi hanno colpito. L’atmosfera prima di tutto, la voglia di stare insieme, l’idea che stessimo lì sotto il sole, al caldo torrido per qualcosa di importante e di comune a tutte noi.


lunedì 11 luglio 2011

Primo episodio. "Se non ora quando": la mia wish list.

Sabato c’ero anche io. Sì, anche io sono andata a Siena per partecipare a “Se non ora quando”  in programma per il fine settimana appena trascorso. E’ stato bello, interessante, entusiasmante, qualche volta commovente. Ho ascoltato tutti gli interventi, non ho perso nemmeno una parola, ho imparato cose nuove, aspetti di un mondo di cui, pur facendone parte, non ero a conoscenza e ho percepito la forza delle donne, la voglia di cambiare, la stanchezza di portare fardelli così pesanti. Alcune parlavano in modo spontaneo, franco, raccontavano con il cuore usando parole semplici e il loro messaggio arrivava dritto alla meta;  altre, quelle abituate a parlare in pubblico spesso politicanti, esponevano in modo chiaro, usando le parole giuste ma senza quel fuoco, quel groviglio allo stomaco, senza la spontaneità della signora Nessuno.


venerdì 8 luglio 2011

Buon compleanno Pinocchio

Ieri era il compleanno di Pinocchio, Il burattino compiva 130 anni.
Mica male per un personaggio creato alla fine dell’Ottocento e che ancora oggi viene letto, ricordato e studiato. Ci sono centinaia e centinaia di articoli dedicati a lui, film con metraggi diversi, fumetti, libri di saggistica, serie televisive, brani musicali singoli fino a concept album e intere opere musicali ma la cosa più importante è che nel 2011 i bambini leggono ancora le sue avventure e ne rimangono colpiti, affascinati  da quel naso che si allunga ogni volta che dice una bugia, dalle gambe di legno che si bruciano quando si addormenta davanti al fuoco, dal Grillo Parlante e dalla Fata Turchina così dolce e comprensiva. La sua bellezza forse sta nella normalità e nella fallibilità, Pinocchio si comporta come un bambino qualunque, non è lontano da noi e per imparare è lecito, e forse qualche volta necessario, sbagliare. Le avventure raccontate sono tante ma una sola è quella vera: la vita, talvolta complessa, fatta di sorprese giornaliere, di scoperte ma anche di disillusioni. Tutto contribuisce alla crescita, il bello e il brutto, il buono e il cattivo, le avventure andate a buon fine e quelle andate male. Il povero Pinocchio è un bambino buono, con qualche piccolo difetto: è un po’ viziato, è talvolta testardo, vuole decidere da solo, credulone, qualche volta prepotente, è tentato, come tutti del resto, più spesso dalla parte “malvagia” che da quella “buona” degli altri personaggi del libro; ma si sa che  spesso i cattivi hanno più fascino dei buoni. Il diverso, l’anticonformista ti fanno vedere i lati sconosciuti di ogni questione, il bastian contrario ti  aiuta a conoscere un’opinione diversa, non comune, a cui non avevi pensato. E’ vero che spesso i “cattivi” sono delle vere e proprie sirene incantatrici, ti fanno facilmente cedere e cadere nell’errore ma dopo gli errori , c’ è sempre un possibilità di redenzione e il burattino riesce sempre a tornare sulla retta via.

martedì 5 luglio 2011

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione

Accolgo l’appello di tanti blog e siti web italiani che chiedono sostegno per dire no alla delibera dell’Agcom, che se approvata in data 6 luglio 2011, provocherà una vera e propria rivoluzione nella rete italiana. L’attuazione della delibera comporterà la chiusura di molti siti web e blog e la rimozione di contenuti da siti italiani o rendere inaccessibili siti esteri, dopo un procedimento sommario che non contempla il vaglio dell’autorità giudiziaria, solo sulla base del giudizio o “pregiudizio” della Agcom.

Nessuno nega che ci sia un problema di diritti d’autore quando si parla di relazione tra creatività ed internet ma, mi chiedo, è questa la strada giusta per risolverlo: arrogarsi il diritto di censurare, senza potere opporre resistenza legale, significa controllare il sapere, l’informazione, le notizie, significa, in poche parole, indirizzare la conoscenza, così come accade già per la televisione.  Se il problema esiste perché non cercare un metodo di discussione alternativo ad una delibera frettolosa e censoria che coinvolga tutti gli interessati? E poi qui si parla di libertà di pensiero, perché non se ne occupa il Parlamento Italiano;il diritto all’espressione del libero pensiero è sancito nella nostra Costituzione (art. 21), perché la politica non apre un dibattito serio (senza strumentalizzazioni, il che non è proprio facile visti i conflitti di interesse) e ci si danno delle regole rispettando la Costituzione?

Il nostro modello culturale mi sembra sempre più vicino alla Cina (o all’Iran) che oscura i siti in disaccordo con il potere, ma forse è proprio lì che dovremo guardare perché come ha detto Stallman: "Potremmo chiedere a degli amici cinesi di prestarci un proxy server per aggirare la censura in Italia".

lunedì 4 luglio 2011

Caramelle non le vogliamo più!


Questa che racconto è di sicuro una cosa strana: nel Parlamento Italiano si è parlato di donne (e non dei loro lati B) anzi si è parlato di donne che, da qui in avanti, sono per obbligo rappresentate con una quota minima nei CDA delle varie aziende pubbliche e private quotate in borsa. Una legge che forse in altri paesi, quelli con cui ci piace tanto confrontarci, farebbe drizzare i capelli non solo alle donne ma anche agli uomini o a i bambini ma qui è un vero e proprio piccolo passo verso la civiltà. Sì, perché qui da noi le donne studiano, lavorano di più e meglio, si occupano di tutta la famiglia, spesso non solo di quella che si sono create, ma anche quelle da cui provengono loro o il loro compagno ma sono pagate di meno, trattate peggio e spesso mandate a casa appena fanno figli.