mercoledì 27 marzo 2013

"Fantasia" per tutti!

Ultimamente ho sentito insistentemente parlare di Bruno Munari e dei suoi libri per bambini. I tre cappuccetto verde, giallo e bianco li conoscevo ma non mi ero mai cimentata nei suoi saggi. E così, ispirata anche da post di un una blogger http://chasinghygge.wordpress.com/2013/02/14/mini-book-review-fantasia-di-bruno-munari/, ho letto “Fantasia” invenzione, creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive, edito da Laterza, 1977.

Si tratta di un vero e proprio studio sulla fantasia, un tentativo di mettere ordine in un argomento che spesso si rinuncia ad ordinare perché è, per sua natura e per ammissione della maggior parte di noi, non catalogabile. Ma che cos’è la fantasia? E l’immaginazione e la creatività? In effetti, come dice anche Munari, è difficile dare delle definizioni universali per concetti che vengono interpretati in modo diverso a seconda della latitudine, del soggetto che ne fa uso e che spesso vengono fusi insieme in modo indistinguibile ma se si riuscisse a dare, anche solo provvisoriamente, una definizione potremmo trovare costanti comprensibili alla logica e quindi comunicabili e “avremmo fatto un ‘opera di divulgazione e di aiuto all’uso di queste possibilità umane”.
Insomma è possibile capire come nasce un’idea? Secondo Munari sì è possibile, difficile ma possibile. Il mondo della creatività e dell’arte è da sempre stato considerato un mondo a parte, non catalogabile. Quante volte si è sentito dire di una persona  “eh, lui sì che è un artista!” e non per dire che fa delle belle opere d’arte ma solo per definirlo un essere strano diverso dalla media delle persone. Gli artisti stessi ci tengono molto a mantenere il “segreto” della loro arte, come costruiscono le loro opere o da dove nascono le loro idee. L’arte e il suo mondo, quindi, ha acquisito nel tempo un significato di bello ma dalla difficile comprensione in quanto fatto da persone sui generis, più vicine alla pazzia che non alla normalità.

lunedì 18 marzo 2013

Per non dimenticare!

Ancora qualche filastrocca toscana che cantiamo con le mie bimbe giornalmente: che la grande canta a memoria e la piccola riconosce  con gridolini e primi tentativi di ballo. Niente di nuovo, tutte conosciute, tranne la prima che forse è la sola “tipica” del mio paese e, comunque,  tutte personalizzate non so più se dalla mia famiglia o dalla nostra comunità. In questo caso ci sono riferimenti a luoghi e personaggi che fanno parte del nostro patrimonio identitario ovvero il convento di san Francesco e santa Barbara, santa importante e molto rispettata nelle mie zone.

Cavallino ria rò
prendi la biada che ti dò
prendi i ferri che ti metto
per andare a San Francesco
a San Francesco c’è una via
che ti porta a casa mia
a casa mia c’è un altare
con tre monache a cantare
ce n’è una più vecchietta
santa Barbara benedetta!

Questa me la cantava nonna Idea livornese, trapiantata in Maremma, non la conosce nessuno al mio paese o almeno mi pare di ricordare così. Potrebbe trattarsi di una filastrocca della sua infanzia che lei mi ha tramandato. Al mio paese si racconta staccia buratta che risulta quasi uguale ma non proprio la stessa.

venerdì 15 marzo 2013

"Tornando a casa"

Sono una persona fortunata, sono piena fino all’orlo di ricordi, di cose accadute ormai tanti anni fa, nella maggiore parte dei casi accadute proprio a me. Spesso coinvolgono i miei affetti più cari. Sono storie della mia famiglia, sono rimaste incollate alle mia memoria, ogni tanto riaffiorano e mi fanno ricordare. Spesso sono storie piccole piccole insignificanti per chi ascolta, banali per i più ma sono tutto quello che ho e sono tutto quello che posso raccontare. Spesso sono storie complicate di donne semplici che hanno affrontato momenti difficili. Certo, è successo a tutte, le nostre nonne o le nostre zie, tutte hanno affrontato la guerra, la fame, la fuga, le difficoltà familiari ma quelle di casa tua hanno un sapore diverso, sono importanti per capire quello che sei e quello che stai diventando. Le ricordo spesso e ultimamente sempre di più.

giovedì 14 marzo 2013

Bambineee..om?!



Alcune settimane fa ho ripreso yoga. Era davvero tanto tempo che non praticavo, le gravidanze mi hanno fatto fermare, e, come sempre, ho sentito una schiera di belle sensazioni  riaffiorare dentro di me. Ho ripreso ad ascoltare il mio corpo, a dedicarmi un’ora a lui, a guardarmi dentro e già sto meglio, i dolori si sono affievoliti, la mente è più libera, concentrata e positiva.

venerdì 8 marzo 2013

Prima che il vento si porti via tutto...

American dust” è l’ultimo libro di R. Brautigam prima di suicidarsi nel 1984. E’ la sua biografia, o almeno lo è in parte, ma di sicuro è il libro che più lo rappresenta.
La vita di un ragazzino americano di dodici anni, nato in una famiglia difficile, senza padre e con numerosi patrigni, con una madre in cerca di felicità più per se stessa che per i figli, alla continua ricerca di una sovvenzione statale per tirare avanti la famiglia. Un’esistenza difficile, tra la scuola, il sentimento di emarginazione vera o presunta, il senso di colpa e gli incontri con i grandi. Il vecchio alcolista, la coppia che pesca montando e smontando ogni santo giorno i mobili del salotto di casa loro, il vecchio solitario che vive quasi come un’eremita. Tutti personaggi che provengono da esistenze povere e dal mondo degli esclusi, lo stesso mondo del ragazzo.
E tutto ciò, “prima che il vento si porti via tutto”.

lunedì 4 marzo 2013

Ce la faranno i nostri eroi...? Qualcosa di bello e qualcosa di brutto di m5s

Il Presidente della Repubblica ha indetto il giorno in cui si riuniranno le Camere, sarà il 12 marzo e sarà un grande giorno per gli Italiani. Sì, i Grillini entreranno in Parlamento, saranno più di cento, un terzo di entrambi gli emicicli. Un vero e proprio cambio di epoca, una novità assoluta. Un Parlamento tutto nuovo dove per la prima volta dall’inizio di questa Repubblica ci sarà un abbassamento dell’età media  e ci saranno tante donne. Questa è una vera e propria rivoluzione, una mutamento epocale che davvero non ci si aspettava . E’ vero che nessuno li conosce questi nuovi personaggi, è vero che i giornalisti sono stati costretti a cercare su google i loro curricula, ma tutto ciò non significa che i signor nessuno siano incompetenti o al contrario competenti e adatti ai ruoli che li aspettano. Certamente, se pensiamo ad alcuni signor Scilipoti o Razzi che sono ancora oggi dentro le nostre istituzioni più importanti, non possiamo non accettare di buon grado che si insedino al Parlamento i Grillini dalle gesta sconosciute, più capaci dei sopradetti lo saranno di sicuro!
Ecco sì, la competenza insieme alla meritocrazia (che siano collegate le due cose?) rimane comunque un punto fondamentale in questo paese che, mi sembra, che neanche Grillo abbia affrontato nella scelta dei candidati.