tag:blogger.com,1999:blog-66211135766469546332024-03-20T03:02:52.247-07:00e se facessi un blog anche io?!uno spazio dove scrivere, sfogare, raccontare, esprimermi, arrabbiarmi.....Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.comBlogger63125tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-18707889016200405742013-10-22T10:02:00.003-07:002013-10-22T10:04:33.775-07:00Facce di m...a (mamma): le insuvvate<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
Non è bello parlare male dei conoscenti, lo so, ma certe
volte è inevitabile. Ci sono persone che mi irritano talmente tanto che anche
se non mi hanno mai rivolto la parola mi creano comunque una tale irritazione
che viene a me il desiderio di rivolgermi a loro e castigarli con qualche
battuta acida delle mie. Qualcuno direbbe che “mi sono tappata” nel senso che
la mia irritazione è tale che la devo, bada bene, devo abbattere su qualcuno
per tornare la me di sempre (ovvero mediamente calma). </div>
<div class="MsoNormal">
Ecco, quella persona o quelle persone sono le mamme insuvvate che parcheggiano sulle strisce
davanti all’entrata della scuola di mia figlia (tutto il mondo è paese, Siro!),
che fanno scendere di macchina prima i loro tacchi e le loro borse (Luis Vuitton
ma anche Gherardini qui va molto!) e poi scendono con i loro giubbettini di
pelle colore chiaro, i loro capelli <i>biondomesciatifintoribelli</i> e fanno scendere
piccoli principi biondi, vestiti per un incontro informale ad Ascot o
principesse rock dotate di tutù, chiodo e anfibio <i>aggro</i>.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Generalmente hanno
molta più fretta di te o di qualsiasi altra persona al mondo e hanno tutte le
ragioni dell’universo per passarti avanti, per parcheggiare più vicino
possibile all’ingresso e molto spesso hanno qualcosa di improrogabile e segreto
da dire alle maestre roba da “sicurezza nazionale” mica le solite quisquilie
che racconti tu. Poi, appena hanno fatto, girano i tacchi e con andamento da
modella in pensione e con in mano lo smartphone (nel tempo che hanno dedicato
alle maestre potrebbero avere perso
qualcosa di importantissimo che le coinvolgeva in prima persona: <i>chessò</i> la loro azienda è fallita, il
loro titoli in borsa sono stati sospesi per eccesso di rialzo oppure la tata ha
lasciato un messaggio dicendo che stasera se la prende lei la serata libera)
tornano al loro suv.</div>
<div class="MsoNormal">
Questo genere di mamma mi irrita, ma tanto, e vorrei fermare
quella falcata da top manager e dirle “Stai calma, rilassati, non hai alcun
motivo per sentirti migliore o peggiore degli altri, prendila easy sorella!” “sii
educata, rispetta gli altri e insegnalo anche ai tuoi figli, la libertà non è
tutta tua e soprattutto non si può comprare!”. Io non sono madre Teresa di
Calcutta, chi mi conosce può confermare, probabilmente lo direi con toni ben
peggiori di quelli che ho appena descritto e come sempre userei i miei cavalli
di battaglia (persa) : il rispetto e l’educazione, normalmente lasciano basito
l’interlocutore, nessuno va a pensare che una cosa così piccola come un
parcheggio fuori posto possa essere una mancanza di rispetto vero il mondo
intero o che mandare a scuola i figli vestiti come modelli non sia
educativo e di buona educazione verso
chi non se lo può permettere.</div>
<div class="MsoNormal">
Che la mamma insuvvata fosse pericolosamente stupida e vuota
dentro quanto carica fuori lo posso confermare dopo l’ultima riunione genitori “versus” maestre (pore
donne) in cui le maestre ci hanno raccontato dell’andamento generale della
classe e ci hanno chiesto di sostenere alcune spese per comprare giochi
didattici per tutta la classe (siamo in una scuola statale). Ecco, c’è stato un
silenzio incredibile, tutti zitti, concentrati su ciò che dicevano le maestre?
No affatto, bastava guardare le loro facce e capivi che ognuno di loro era da
un’altra parte (i padri poi…: occhi persi nel vuoto manco fosse una seduta di
meditazione, no guardarli è stato meglio che uno spettacolo comico, grazie
amica mia) poi l’argomento è passato a quali giochi comprare, di che marca, dove
e… sorpresa… c’è stato il risveglio della platea!!! Tutti con il telefono in
mano a controllare prezzi, luoghi, sconti, no davvero una tristezza infinita!
Tutti rianimati da messere Consumismo, pronti a prendersi incarichi di ogni
sorta pur di comprare un gioco piuttosto che un altro, di una marca (Germans do
it better ever, anche se fanno una ‘acata pazzesca!) invece di un’altra, insomma
genitori impavidi per il bene dei loro figli. Peccato che i loro principini
ancora a quattro anni non sappiano tenere in mano le forbici, la forchetta e le
maestre nemmeno dieci minuti prima se ne fossero lamentate ampiamente. Non
voglio fare quella brava (o forse sì) ma la mia bimba grande sa usare le
forbici, la colla, la forchetta e il cucchiaio e anche lo schotch adesivo ed è un anno
più piccola delle loro principesse rock.</div>
<br />
<div class="MsoNormal">
In questi
momenti e in molti altri sono molto
fiera di lei e di noi.</div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-35947106604230614162013-10-09T05:42:00.001-07:002013-10-09T05:42:30.827-07:00Sic transit gloria mundi...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif;">Credo che oggi, intendendo proprio in questi giorni, essere
Daniela Santanchè non deve essere facile….Probabilmente, essere Daniela Santanchè
non è mai stato facile. Sgomitare da tutta la vita, cercando di raggiungere il
potere, sfruttando tutti i metodi possibili ed immaginabili deve essere
difficile. Volere essere forte, potente, perfetta, irraggiungibile e non
riuscirci mai, dico mai, dopo anni e anni di tentativi, è sicuramente
frustrante. Avere 53 anni ed essere tirata come una "strombola", con un viso
deformato da una bocca che spero che non sia sua di “natura” ma che dalle mie
parti non esiterebbero a definire “a ciabatta”, una voce inascoltabile, un modo
di interloquire insopportabile: scandisce tutte le parole, quasi le sillaba, come
se chi ascolta fosse scemo o sordo, alzando inutilmente la voce per attirare
l’attenzione su di sé. Senza considerare i contenuti, cavalcare ogni argomento
cavalcabile: la maternità, i problemi femminili, ogni tipo di paura o di
sospetto verso il “diverso” che siano extracomunitari, zingari, comunisti o
omosessuali, tutti insieme in un unico calderone, trasformandosi all’occorrenza
in una perfetta dama di carità che aiuta i bambini poveri e malati, amante
dell’arte e dopo un attimo urlare contro quelli che volevano fare fuori B. No,
impossibile, non può essere facile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif;">Comunque, anche leggendo la sua biografia, c’è da aspettarsi
che non abbia ancora finito di sparare cartucce e che, a breve, sia pronta per
riciclarsi in qualche altra forma (io, per esempio, dopo il pitone la vedo bene
come lucertola o come drago di Comodo che nonostante l’aspetto, sono, in fin
dei conti, innocui) tipo fervente religiosa e “devota di papa Francesco”(oddio,
in questo caso, c’è da rifarsi la verginità e lì la vedo dura eh!) oppure come
opinionista in un reality dove il protagonista è il figlio. Sì, la vedo bene
quasi dappertutto in qualsiasi ruolo che abbia a che fare con lo spettacolo o
con la televisione (anche come tronista dalla De Filippi), meno bene la vedo in
politica….la nostra mancata vicepresidente della Camera…!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif;">Però, alzi la mano chi dice che il “suo” non l’ha fatto,
intendo dire che è anche grazie a lei che B. è (spero definitivamente) andato a
fondo. E’ proprio vicino a lui che ha dimostrato le sue doti di fine politica,
di raffinata stratega, di elegante statista….</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif;">E’ stato davvero utile per lui
ascoltare i consigli di Daniela, sottolineare le sue posizioni di forza,tiranneggiare
nel suo partito più di quello che non abbia fatto fino ad ora e con gli uomini
che lo hanno sempre sostenuto, affermare una cosa e poi fare il contrario,
dichiararsi una vittima in pubblico e poi fare il carnefice in casa propria.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif;">Ora, a parte l’irritazione che mi fa venire ogni volta che la
vedo, quasi quasi c’è da ringraziarla la Danielona con la sua bocca a ciabatta,
le palle sotto gli zigomi, il botulino che gira indisturbato nel suo corpo,
senza di lei ancora avremmo tra i piedi B; invece, la notizia di questi giorni
è che nelle pagine dei giornali on-line e cartacei lui non è più l’argomento
principale; si parla di altro e soprattutto, qualche volta, si parla di Italia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif;">Possibile che a nessuno è venuto in mente che forse l’ha
fatto per noi, è stata la nostra accabbadora e noi, i soliti irresponsabili
comunisti che per più di venti anni lo abbiamo combattuto senza mai vincerlo,
nemmeno un grazie?!<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif;">Grazie.<o:p></o:p></span></div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-69032673213319259962013-10-05T06:22:00.002-07:002013-10-05T06:22:21.270-07:00I soliti fanca...sti di sempre....!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
Questo post è dedicato a Chissoio.</div>
<div class="MsoNormal">
E’ stata la nostra prima volta senza bambine ed è andata
bene....</div>
<div class="MsoNormal">
Non voglio fare quella che si lamenta, le bimbe ce le siamo
fatte e ce le teniamo con, almeno mi sembra, dedizione totale e amore, con
qualche sacrificio e molti sforzi organizzativi. Siamo, credo, felici e non
vorremmo mai tornare indietro. Avere figli è un privilegio della donna che lo
condivide con un uomo del tutto speciale e i figli ci investono come treni in
corsa, ci atterrano, ci fanno volare, ci stancano e ci danno e ci tolgono energie
che mai avremmo sospettato di possedere. Tutto viene riprogrammato, quello che
era normale diventa speciale e il tempo non basta mai. Le ore sono sempre
lunghissime quando siamo a lavorare e cortissime quando siamo con i nostri
bimbi.</div>
<div class="MsoNormal">
Però, dopo tre anni insieme, senti di poterti avventurare in
qualcosa che non preveda la presenza delle bambine, qualcosa in cui sarebbero
di troppo, dove si stancherebbero, piangerebbero, patirebbero il cambio di
ambiente, clima, orari. Qualcosa da fare in due senza le marmocchie, tanto per
capire se siamo ancora capaci di stare in un consesso di persone che non
abbiano in comune con noi solo i figli, le loro attitudini, interessi e
similia. Quelle persone che hai conosciuto in un periodo diverso della vita e
che hai scelto di frequentare, di conoscere e con le quale sai lasciarti andare
a sonore, grasse risate, ricordi, discorsi seri, poco seri e stupidi. In una parola "amici".</div>
<div class="MsoNormal">
Non abbiamo mai smesso di
frequentare i nostri amici “storici” ma lo abbiamo fatto sempre con grandissima
parsimonia, e sempre con le nostre piccole presenti. Nemmeno per un attimo
siamo stati davvero noi stessi o per lo meno quei due fancazzisti che siamo da
sempre io e Chissoio. Non abbiamo mai abbandonato il ruolo di genitore,
educatore, serio, che non abbassa mai la guardia. Era ora di provarci.</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
Non abbiamo deluso le nostre aspettative e il nostro fine
settimana berlinese senza cucciole, amorevolmente accudite dai nonni, è andato
davvero bene. Ci siamo divertiti, addirittura la nostra fama ci aveva
preceduto e questo la dice lunga sulla
nostra vita passata e quindi appena arrivati chi non conoscevamo si è fatto
avanti per farci sapere che era conoscenza di qualcosa di noi. A me hanno detto
che sapevano che ero interessata ai problemi femminile e dello status della
donna in Italia, ma per fortuna, hanno capito che non era il caso di intavolare
una conversazione a tema….! Ero lì per
divertirmi! </div>
<div class="MsoNormal">
Abbiamo fatto davvero tardi, soprattutto per gli
standard tedeschi, lì le feste iniziano
alle sette al massimo…! Abbiamo parlato, riso, urlato, preso in giro, cantato,
ballato, mangiato e ancora riso.</div>
<br />
<div class="MsoNormal">
E’ stato davvero rilassante, bello, catartico e abbiamo
scoperto di
–ESSERE-I-SOLITI-FANCA...STI-DI-SEMPRE. Che sollievo!</div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-14498585384216166182013-09-23T09:48:00.000-07:002013-09-23T09:48:14.051-07:00Genitocialtroni in campeggio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
Ci sono cose che solo la gente davvero coraggiosa riesce a
fare, imprese titaniche che solo pochi audaci tentano e solo poche volte
riescono a portare a termine con successo, operazioni di grande precisione che richiedono programmazione e cura dei
dettagli, cose da esperti insomma…. Per alcuni la vacanza è così e lo è
soprattutto da quando hanno figli: si organizzano per tempo, scrivono liste, fanno
valige abbondanti senza però esagerare, hanno attrezzature che rendono la
vacanza più piacevole e i carichi più leggeri. Ecco, tutta roba che non fa per
noi. Noi non siamo fini strateghi in nessun campo dello scibile, non siamo
precisi per niente, siamo sicuramente distratti, arruffoni, pigri, in una sola
parola: cialtroni. Non so se si è capito il senso ma dalle nostre parti si dice
così e non c’è bisogno di aggiungere altro.</div>
<div class="MsoNormal">
Prima siamo stati motocialtroni e ora siamo genitocialtroni.
Un tempo avevamo una moto da viaggio, una piccolissima tenda, due borse piccole
e morbide da moto e basta e ci andavano in giro ovunque spendendo il giusto,
divertendosi, passando tutto il nostro tempo insieme, soli e un po’avventurosi
(non troppo). Partire era facile, poche cose infilate dentro le due borse, uno
zaino per me e uno per la moto, la tenda agganciata dietro e via. Senza guardare
l’orologio, senza programmare quasi niente, tranquilli, rilassati, senza
pensieri . Questa è più o meno quello che si avvicina di più alla definizione di
vacanza per me e Chissoio ed è quello che non ci accade più da un sacco di
tempo.</div>
<div class="MsoNormal">
Naturalmente avendo questa natura, diciamo vagamente
frikkettona, pensavamo di applicare anche alle vacanze con figlie al seguito, i
(non) principi organizzativi che usavamo prima. E naturalmente ci sbagliavamo… </div>
<div class="MsoNormal">
La nostra prima vacanza in campeggio con le bambine ci ha
fatto capire alcune cose: siamo due cialtroni, male organizzati anzi non
organizzati, ci mancava tutto ma proprio tutto a partire dalla tenda, dal
tavolo, le sedie, un modo efficiente di fare ombra, valige intelligenti o quantomeno
“pensate” e non valige abbozzate con migliaia di vestiti per le bimbe e due
stracci non mettibili per me e Chissoio, una tenda altezza uomo e non la nostra
vecchia canadese dai colori improbabili detta anche dai nostri cari: la ricchiontendariposinpace
(senza offesa ma sembrava più adatta al gaypride che non ad un campeggio
stellato nel sud della Francia). </div>
<div class="MsoNormal">
Abbiamo provato a rimediare passando alcune ore al Decatlhon
più vicino, comprando tutto il comprabile, sedie tavoli e quant’altro,
astenendoci dall’acquistare anche una tenda nuova visto che, in quella fase che
non stenterei a definire disperata, c’era chi pensava di darsi alla macchia o
trasferirsi nel primo albergo disponibile. Dopo è andato tutto un po’meglio,
mangiare seduti e potere appoggiare il piatto su un ripiano è stato comodo e
piacevole e ha risolto problemi di natura igienica. Al momento siamo senza
tenda, dopo la morte definitiva della ricchiontendariposinpace, non ce la siamo
sentita di comprarne una nuova, per l’ombra valuteremo in seguito…</div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Il resto della vacanza è andato bene a parte qualche disagio
per la bambina grande che temeva che la tavoletta del wc ruotante e igienizzata
automaticamente (che non escluderei rappresentasse il fiore all’occhiello del
campeggio) la inghiottisse, ergo un rifiuto quasi totale di fare i suoi bisogni
nei bagni (il problema è stato risolto mettendo in atto il sistema degli “antichi”).
Siamo stati bene, ci siamo ancora una volta resi conto di come siamo e di come
non cambieremo mai, del resto c’è tutto l’inverno per dimenticare la lezione ed
proprio quello che faremo nei mesi a venire: scorderemo tutto con metodo e
disciplina, l’unica di cui siamo capaci.</div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-17586782806383791812013-09-16T01:24:00.001-07:002013-09-16T01:25:43.442-07:00Ricominciare<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
E’ passato un sacco di tempo dal mio ultimo post e oggi sento
finalmente il bisogno di riprendere a scrivere qualcosa. La mia è stata una
lunghissima estate come non ce ne erano state così da troppo tempo, è stata
così lunga che alla fine quasi quasi mi stava annoiando e, sinceramente, erano
anni che non provavo questa sensazione. Presente quando nei primi giorni di
Settembre sei stanca di andare al mare e
hai voglia di fare qualcosa di nuovo e sai che tra pochi giorni inizierà la
scuola e, forse, è il caso di riprendere in mano i libri, ripassare un po’ di coniugazioni
e di sintassi e hai quasi voglia di rivedere i compagni di scuola e guardi con
un minimo di interesse alle vetrine che espongono le collezioni invernali
senza, come ti accadeva nei mesi prima, essere attraversata da una sensazione
di prurito su tutto il corpo come quando ci si mette la maglietta di lana dopo
avere sudato???!Ecco io l’ho provato quest’anno a vent’anni dalla fine del
liceo e sono soddisfazioni.</div>
<div class="MsoNormal">
In effetti, ho passato un sacco di giorni in ferie, al mare,
con le bambine, dai nonni e in campeggio, da sola e con Chissoio, senza alcuna
fonte di informazione (Radio, televisione, internet, quotidiani), ho incontrato
parenti, amici, amiche e anche fatto nuove conoscenze sulla spiaggia.
Approfittando del tempo libero e della presenza di almeno tre\quattro tati al
giorni ho corso, fatto il bagno, ciarlato, letto una quantità di libri non
credibile per una donna con due figlie al seguito. In parole povere non ho
fatto praticamente niente, non ho lavorato, pulito, cucinato, lavato, stirato,
mi sono solo occupata delle bambine quando non c’era quella folla di tati che
aveva una voglia matta di stare, coccolare,ascoltare, aiutare, sorreggere le
mie bimbe…..</div>
<div class="MsoNormal">
Tutti questo è successo lontano dalla nostra città, quella
in cui viviamo, lavoriamo, andiamo a scuola e quindi il fatidico rientro è
prima o poi avvenuto. Ora dopo due settimane sto già annaspando tra: ricerca di
lavoro (che non si vuole fare trovare)o cambio di lavoro, inserimento figlia
grande alla scuola materna, inserimento figlia piccola al nido, corso di nuoto
ancora da iniziare, corso di restauro dell’arte contemporanea che non riuscirò
mai a finire e questo lo so di già ma finchè posso resisto, parcheggio, casa,
spesa, stress, preoccupazioni varie e come valvola di sfogo il blog ogni tanto.</div>
<div class="MsoNormal">
Però l’effetto vacanza interminabile sta continuando e io
sto riiniziando, con la lentezza di un bradipo, provando una sensazione
positiva, di ottimismo , di voglia di fare, e un non so che mi fa sperare bene.
Per quanto ancora vivrò su questa nuvoletta pannosa e rosa?! Le previsioni del
tempo hanno messo temporali….</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-79378873996768050712013-08-04T22:10:00.002-07:002013-08-04T22:10:11.767-07:00La casa del silenzio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
Fatma è ormai
vecchia, incartapecorita, astiosa e con molti rimorsi ma soprattutto con un
profondo odio verso quel nano che la riverisce giorno e notte, che si prende cura di lei ventiquattro ore su ventiquattro
e che sta lì a ricordarle continuamente l’adulterio che suo marito ha commesso,
mettendo al mondo altri due figli fuori del matrimonio. Quel nano sta lì a
ricordarle quanto la sua malvagità non abbia avuto limiti quando, ancora
piccoli, li ha presi a bastonate e trasformati in storpi. E lei vive ricordando
la vita che ha fatto, il marito che ha amato, detestato, odiato per tanti anni,
in un turbine mai fermo di passioni contrapposte, paura, desiderio, ribrezzo,
odio; vive ricordando la sua immobilità, relegata per anni nella sua stanza, a
contare i gioielli ognuno dei quali raccontava un episodio della sua vita di
ragazza quando ancora abitava ad Istanbul e frequentava le figlie di un Pascià. </div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
Quei gioielli che piano piano uno ad uno sono stati venduti per sostentare la
famiglia. Ftama è anche la nonna di tre nipoti: la giovane Nilgun comunista,
uno dei due maschi Faruk, il più grande, separato dalla moglie, alcolista,
storico di professione e depresso e, infine, il più giovane, Metin, con gradi
sogni di rivalsa, con il desiderio sfrenato di fare soldi senza ancora sapere
bene come, disposto a scappare verso l’America ma che gli basta una bella
ragazza, con la puzza sotto il naso, e, forse, disponibile, per fare crollare
le sue certezze e rimettere tutto in discussione. </div>
<div class="MsoNormal">
Dall’altra parte, c’ è “l’altra” famiglia, quella composta
dal nano Recep che non ha preso moglie e vive con Fatma e da suo fratello
Ismail che è padre di un ragazzo, Hazan, ancora più confuso di quanto non lo siano
i nipoti legittimi di Fatma, vicino agli ambienti nazionalisti e
antioccidentali che non permettono alla Turchia di ammodernarsi e di stare al
passo con i tempi e che, anzi, la farebbero ripiombare in quell’arretratezza
che è la stessa contro la quale lottava il dottore Selahasn, nonno di Nilgunn
ma anche di Hazan stesso. </div>
<div class="MsoNormal">
Ieri e oggi, come se niente fosse cambiato. Ieri, il nonno
combatteva apertamente contro la mentalità arretrata della popolazione, credeva
nella scienza come unico credo da seguire e si prendeva gioco delle tradizioni
popolari, buone solo perché uguali a se stesse ormai da secoli. Voleva il
cambiamento, il dottor Selahattin , credeva nel popolo che avrebbe potuto davvero
cambiare se stesso e lo Stato, migliorare le condizioni dei poveri, crescere e
diventare pari a quelli europei. Nello stesso tempo, il dottor Selahattin
avrebbe voluto al suo fianco una donna pronta a combattere le sue battaglie ma
si era ritrovato una moglie totalmente ignorante ancorata a tutte quelle
credenze che lui disdiceva, che disapprovava in ogni suo aspetto. Lui con il
tempo, disilluso, depresso, alcolista e con il senso di colpa di esserle stato
infedele nella sua stessa casa, concependo e crescendo con la loro domestica due figli, si era trasformato per la moglie in
un incubo da una parte vittima e dall’altra carnefice </div>
<div class="MsoNormal">
Un vortice di passioni estreme che hanno avuto origine
dall’incontro di Ftama, figlia di un Turchia conservatrice e tradizionale e
Selahattin, sognatore e ribelle, che grazie allo studio è riuscito ad emanciparsi
e che prova, a suo modo, a cambiare il mondo. I due sembrano rappresentare la
Turchia del loro tempo così come i loro nipoti, anni dopo, continuano a rispecchiarla:
la giovane donna che crede di essere comunista, senza davvero sapere che cosa
sia davvero il comunismo, ma che sente l’esigenza di cambiare, di trasformare
uno stato tradizionalista; il nipote intellettuale, autoreferenziale come tutto
il mondo intellettuale, che non crede a niente, che critica e polemizza su
tutto senza cercare alternative percorribili; il giovane abbagliato
dall’occidente che vede nel consumismo e nell’ambizione sfrenata e senza regole
e nell’egoismo la soluzione a tutti i mali ed infine la componente
conservatrice che non accetta alcun innovazione, tutta concentrata a mantenere
lo stesso di fatto, senza riconoscere l’emancipazione femminile, i tempi che
cambiano e le realtà nazionali e internazionali che si evolvono. La Turchia di
ieri così come quella di oggi come luogo di scontro di idee diverse, talvolta
contrapposte e che sfociano non di rado nella violenza. La Turchia di Pamuck è
una nazione che è cambiata dai tempi del dottore Selahattin, che inesorabilmente
ha fatto proprie alcune idee, alcuni
concetti, alcun distorsioni tipiche del’occidente ma, nello stesso tempo, è
sempre uguale a se stessa e continua ad
avere un nocciolo duro di tradizionalismo e conservatorismo che resiste, quello
che proprio il dottor Selahattin aveva
combattuto ma che, come una serpe in seno, allevava. </div>
<div class="MsoNormal">
Un libro bellissimo, un romanzo di sentimenti che scatena emozioni
contrastanti nel lettore, la storia coinvolgente, a tratti violenta di una
famiglia che rispecchia la storia coinvolgente, talvolta violenta della
Turchia. Da leggere.</div>
<div class="MsoNormal">
O. Pamuck, La casa del silenzio, 1999.</div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-45848719438529194522013-07-18T09:07:00.000-07:002013-07-18T09:07:32.849-07:00Besta, ti odio!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
Come buona parte degli Italiani anzi dei cittadini di tutto
il mondo anche io posseggo un po’ di mobili dell’Ikea. In effetti i mobili sono
carini e costano il giusto ma, secondo il mio modesto parere, non sono di
grande qualità. Vanno decisamente bene per case piccole non abitate da bambini
o per seconde case al mare o in montagna, che sfrutti solo per alcuni mesi
all’anno, ma non per case degne di questo nome. In fatti, se usati, dopo poco
tempo iniziano a cedere, ad avere un aspetto decrepito, ad avere fitte di provenienza
sconosciuta. Si sarà capito, ma non sono
una grande fan dell’Ikea così come non lo sono di buona parte degli oggetti
low-cost&low-quality. Questo non significa che non compro cercando di
risparmiare ma su alcune cose che, secondo me, meritano non mi dispiace
spendere due soldi in più, magari fare un sacrificio e cercare qualcosa di
qualità, fatto con materiali sicuri e piacevole alla vista. Spesso, se parliamo
di mobili, si tratta anche di oggetti fatti in Italia da ditte italiane
(naturalmente è cambiato tutto anche in questo settore) o che perlomeno hanno
mantenuto qui i loro centri di ricerca e di studio.</div>
<div class="MsoNormal">
Ecco perché, avrei voluto quello libreria marca Poliform.
Semplicemente perfetta, capiente, modulabile, bianca e alla vista resistente,
naturalmente molto molto cara.</div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
Ecco perché, dopo averci riflettuto giorni, mi sono lasciata
convincere da Chisoio a comprare questa cosa (perché libreria davvero non si
può chiamare) che scimmiotta una libreria e che costa quattro volte meno, è
modulabile e bianca, peccato che non regga il peso dei libri! Sì, all’Ikea fanno
le librerie non per i lettori ma per quelli che comprano quelle scatole che
imitano i libri ma che sono vuote dentro, i libri finti dei mobilifici per intenderci.
Purtroppo, casa mia è infestata da due animali in via di estinzione (almeno in
Italia), i lettori, che accumulano una quantità eccessiva di libri cartacei, nonostante
siano già dotati di due Kindle.</div>
<div class="MsoNormal">
Ecco perché, ho preso una decisione drastica. Mi tengo la
libreria mezza sfondata così posso per i prossimi dieci anni rinfacciare a Chisoio
che non mi ha lasciato comprare la libreria Poliform, mi libero di tutti i
libri che posseggo dei quali sento mi posso liberare (l’operazione è stata
lunga e perigliosa e non priva di qualche momento di commozione) ed infine provo
a non buttarli al macero ma a regalarli a tutti quelli che hanno voglia di farsi
regalare un libro. Mi è venuto in aiuto una fantastica app ” <i>Bibliophilia</i>”, grazie alla quale ho
battuto tutti i codici a barre dei miei libri e ho costruito un archivio con
tanto di immagine di copertina e di quarta e l’ho fatta girare tra amici e
colleghi e….</div>
<div class="MsoNormal">
<i>DaDaaaa</i>, sorpresa
delle sorprese, meraviglia delle meraviglie è stato un successone!!!!!! Si sono
portati via quasi tutto e in pochissimo tempo!!!</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Conclusioni: prima di tutto ho amici e conoscenti
interessanti, sono stata contenta, poi ho liberato la libreria e ho fatto
felice qualcuno regalando i nostri libri, ho scoperto Bibliophilia che fa molto
di più di quello che ho decritto e ora, a cuor leggero, posso riprendere a
riempirla!</div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-86841490378701666192013-07-11T00:30:00.001-07:002013-07-11T00:30:44.122-07:00L'importanza di avere un anno<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 11.5pt;">Buon compleanno piccola mia!<o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 11.5pt;">Con molta presunzione, lo
ammetto, ho provato a immaginare cosa potrebbe avere pensato la mia piccola del
suo primo anno di vita, dalla nascita ad ora, del nostro lento ma inesorabile
distacco. <o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 11.5pt;">Sono nata
in una giornata di sole e di caldo. Con me c’era Lei, che poi non era
nient’altro che me stessa; d’accordo, era la mia mamma ma lei e io eravamo, e
in parte lo siamo anche adesso, la stessa cosa; un tutt’ uno indivisibile, noi
sentiamo, proviamo, soffriamo, pensiamo le stesse cose negli stessi tempi con
la stessa intensità e troviamo, quasi sempre, le stesse soluzioni. Tra noi due
non c’ è alcuna differenza ed infatti tanto valeva rimanere dentro al caldo,
nel pancione… Ma quella mattina mi hanno strappato a forza da lei, mi è venuto
da piangere forte, dopo mi hanno lavato, avvolto in un asciugamano e poi
finalmente mi hanno messo vicino a Lei. Ho sentito il suo odore, il battito del
suo cuore e allora mi sono un po’ calmata. Poi, ho conosciuto altri odori che
mi sarebbero diventati familiari, quello di un uomo dolce e gentile che per
primo mi ha cambiato il pannolino e quello di una bambina con un bellissimo
vestito a fiori che a fatica pronunciava il mio nome e che mi ha dato dei baci
forti. <o:p></o:p></span></i></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 11.5pt;">Era la
mia TTatta, colei che non mi stanco mai di osservare, che imito in tutto quello
che fa, che guardo con devozione totale. Mi fa ridere a crepapelle e mi fa
piangere, mi fa divertire e mi fa arrabbiare, mi manca quando non c’è e è di
troppo quando vuole farsi coccolare dalla mia mamma. Ma io la perdono sempre, qualsiasi
cosa faccia.</span><o:p></o:p></i></div>
<br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 11.5pt;">Ora sto
quasi per camminare, so dire alcune parole, applaudo molto, indico le cose che voglio
e dico “cheo”, sì insomma mi do da fare, voglio crescere, imparare, capire
anche se la mia mamma mi dice sempre di non avere fretta. Fra un po’ andrò
all ’asilo, sono tutti felici ma poi la mamma si mette a pensare che il distacco
tra noi non sarà facile che in fondo stiamo tanto bene insieme e, in effetti, anche
io sono d’accordo con lei… Perché diventare due esseri distinti quando stiamo
tanto bene come se fossimo una persona sola?!</span><o:p></o:p></i></div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-36920927477504457732013-07-02T01:39:00.001-07:002013-07-02T01:40:45.673-07:00I viaggi migliori si fanno seduti in poltrona ovvero: la Grecia che non c'è e che non c'è mai stata<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ogni volta che vado in Grecia vorrei essere in un altro posto e ogni volta che vado in Grecia, quando torno, vorrei essere in vacanza in Grecia. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Non è facile da spiegare a parole ma quel luogo rappresenta qualcosa nella mia testa che, nella realtà, non lo è. La Grecia è nei miei sogni, è il paradiso sceso sulla terra, è la sintesi perfetta di ciò che giudico bello, positivo, perfettamente in equilibrio tra natura incontaminata, clima caldo e asciutto, brezza leggera e rinfrescante, sole fino a tarda sera e acqua cristallina. E’ la Grecia degli antichi, quella che ho nella mente dalle letture numerosissime e faticose che mi accompagnano da quando ero adolescente, un luogo che mi sono costruita piano piano negli anni, delineando paesaggi, città, architetture, decorazioni, personaggi e persone, vestiti e perfino acconciature. Ho vissuto quei luoghi come reali, tangibili e eterni. qualcuno mi ha accompagnato in visita alle metropoli antiche, qualcuno in isole sperdute, altri in cima all’Olimpo tra gli Dei a curiosare tra le vite degli umani. Guerre epocali, città simbolo, personaggi mitici hanno affollato la mia mente e li ho vissuti come veri, come se fossero stati dietro l’angolo e senza tempo. Già...il tempo, mai considerata una variabile, e del resto come darmi contro, ero adolescente, vivevo solo il presente.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.15; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Arial; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Con queste premesse, la prima volta che l’ho vista è stato deludente, molto deludente, non potevo credere a tutta la maleducazione che imperversava, quanto fossero sprofondati nell’inciviltà gli abitanti, come fosse tutto poco curato, sciatto, lasciato andare alla malora. Anche il mare, le spiagge, gli olivi, le colline sbruciacchiate, tutto abbandonato, come se gli abitanti avessero da poco lasciato in massa il paese, avessero lasciato che la frutta marcisse sugli alberi, che le olive non fossero raccolte, che gli incendi bruciassero tutti i loro tesori. La Grecia è l’unico territorio di mia conoscenza, conservato e mantenuto in modo peggiore dell’Italia. Parlo in generale ed in particolare dei monumenti storico-artistici (perchè il mio occhio non può non cadere lì), cose importanti per me e per tutta la nostra civiltà e che sono non solo lasciate a se stessi ma proprio maltrattate, abbandonate, e devastate giornalmente dai turisti. E’ in Grecia che ho imparato a fare a meno di visitare alcuni monumenti o siti archeologici importanti, a ricordarmeli così come me li sono costruiti nella mente nel tempo, senza cercare riscontri reali che mi hanno troppo spesso deluso. </span></div>
<span id="docs-internal-guid-58e874a0-9e85-0264-d5ae-739b3ebaa535"><span style="font-family: Arial; font-size: 15px; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Poi ci sono tornata altre volte e ho iniziato a separare le mie Grecie: una reale, obiettivamente bella, piacevole, un po’ sporca, lasciata a sè stessa,con strade che sembrano mulattiere, con abitanti un tantino maleducati, che lasciano cicche ovunque, che non hanno niente a che fare con i Greci antichi (del resto il tempo è passato anche lì e la storia ha fatto il suo corso, spesso non troppo felice) e dei quali talvolta portano solo il nome, e una, mentale, tutta mia, ancora intatta, incontaminata, calda e fresca, bellissima, perfetta, assoluta, che esiste, ne sono certa, ma forse non in quella parte di Mediterranneo. In qualche luogo c’è, io la sto cercando; è solo questione di tempo, la troverò.</span></span></div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-88467195689458081942013-06-25T06:55:00.001-07:002013-06-25T06:55:33.547-07:00C'è chi può e chi non può<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Le risposte a queste domande
le ho di già. Tempo fa mi sono imposta il silenzio e il machissenefrega ma ogni
tanto un rigurgito di indignazione sale fino a tracimare fuori e non posso fare
a meno di sfogarmi….! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Si è dimessa la Idem.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Ha fatto bene, ha fatto
quello che avrebbero dovuto fare in molti, anzi no, in troppi nel nostro
Parlamento, Onorevoli e Senatori di tutti gli schieramenti, ministri e viceministri,
uomini e donne che, invece, non l’hanno mai fatto. Una buona fetta dei nostri Parlamentari sono inquisiti ma sono presunti innocenti fino all’ultimo grado di
giudizio, possono rimanere in Parlamento serenamente e magari concorrere anche
a definire una legge sulla giustizia che riesca in qualche modo a salvarli ma
la Ministra delle Pari Opportunità, che per una volta non è solo una bella
figliola con un paio di occhiali che la rendono intelligente e una collana di
perle che la rende elegante, per lei, tutto questo non vale. La Idem doveva dare
un segnale forte di un Governo nuovo fatto da persone oneste che si dimettono
se viene scoperto qualcosa di non chiaro sul proprio conto e così lei si è
coperta il capo di cenere e si è dimessa. Ha ammesso di non sapere cosa fosse
effettivamente successo, ha confermato di avere dato mandato ai suoi familiari
di gestire le sue finanze in modo trasparente e legale e che poi non se ne è
più preoccupata e qualcuno ha fatto, a suo nome, degli illeciti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Io ci credo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Credo che si sia per anni
allenata ogni giorno per otto ore e che con ogni probabilità, per le restanti
ore, si sia occupata dell’educazione dei suoi due o tre figli come fanno tutte
le madri lavoratrici e che, di conseguenza, abbia lasciato correre sugli
aspetti finanziari ed economici della sua attività. Non escludo che sia lei la
prima ad essere sorpresa per quello che è successo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Non è bellissima, non è
elegante, o almeno non mi è sembrata una che pensa più all’apparire che all’essere,
è una persona di successo ma concreta, reale, nordica direi. Da Ministro, a mio
parere, non era partita male, aveva cercato il dialogo con l’associazionismo,
aveva previsto la sua presenza al gay-pride prossimo venturo, insomma si stava
muovendo bene e con una certa solerzia. Ha subito offese ed ingiurie di ogni
genere e se ne è andata, dimostrando una qualche dignità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Ma perché tutti chiedono
soprattutto da destra (ma anche con i silenzi della sinistra) di andare via
alla Idem per sospette irregolarità finanziarie mentre in coro, a gran voce, si
chiede a Berlusconi di restare?! </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Conviene rischiare un Governo, seppur
inconcludente e di poco conto come questo, per un vecchio guardone
impotente????<o:p></o:p></span></div>
</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-30382414188370026792013-05-26T01:00:00.005-07:002013-05-26T01:00:45.677-07:00Addormento Rosso<div class="MsoNormal">
<i>Sempre gli stessi personaggi per un'altra piccola storia, inventata dalla mamma, e che ha avuto grande successo in famiglia. In particolare, quando la nonna picchia il Lupo, riesce a scaturire ricche e grasse risate...</i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Questa è la storia di una bambina che si chiamava Addormento
Rosso.</div>
<div class="MsoNormal">
La piccola Addormento Rosso viveva insieme alla sua mamma in
una casetta ai margini del bosco ed era una bimba che non riusciva a stare mai
ferma, faceva sempre tantissime cose, non si fermava mai, passava da un gioco
all’altro senza interruzioni, non faceva mai una pausa. Anche di notte
Addormento dormiva pochissimo, si fermava per qualche minuto e poi ripartiva di
slancio. Non era una bambina cattiva o disubbidiente, solo che faceva sempre
qualcosa e voleva giocare, giocare, e giocare. Si svegliava cantando, poi
correva nel bosco, giocava con gli animali del cortile, poi con le bambole,
correva nei prati, andava a caccia di girini, poi faceva dei disegni, poi
dipingeva un po’, poi camminava fino al villaggio per andare a giocare con dei
bambini suoi amici, poi tornava sempre a piedi o addirittura saltando e tutto
questo accadeva prima di pranzo!!! </div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
Naturalmente la mamma di Addormento Rosso
doveva vigilare su di lei tutto il giorno, doveva controllare che non si
cacciasse in un nessun pericolo, che non si allontanasse troppo da casa, che
non litigasse con gli altri bambini,insomma anche la mamma aveva un gran da
fare e tutto questo soltanto perché la bimba era troppo agitata. Di conseguenza
a tutta quest’attività continua, anche la mamma era sempre molto stanca e
affaticata e poteva riposarsi in tutta tranquillità solo quando Addormento
Rosso andava dalla nonnina. Anche per la nonnina era faticoso stare con la
bambina ma lo faceva molto volentieri. E così un giorno, la nonna andò a
prendere Addormento Rosso e la portò a casa sua per qualche giorno. Erano appena
arrivate alla casa della nonna quando la nonna ebbe un ‘idea. Portò la bambina
a fare una passeggiata nel bosco e da dietro un albero sbucò un lupo. </div>
<div class="MsoNormal">
La nonna ebbe un’idea,
pensò “potrei chiedere al lupo di fare paura alla bambina così, tanto per
calmarla un po’. Il Lupo ne rimase
sorpreso, ma accettò di buon grado, poi quando iniziò a parlare con la piccina
si rese conto che in effetti era difficile starle dietro e soprattutto non
c’era verso di farle paura. Era abituato a fare una gran paura ai bambini che
incontrava che quasi ci rimase male quando Addormento Rosso non fece nemmeno
caso a lui e così, per non deludere le aspettative di tutti, si mangiò la bimba
in un sol boccone.</div>
<div class="MsoNormal">
La nonna si arrabbiò” ma come???” disse, “ lei ,signor Lupo,
mi ha mangiato la nipotina in un sol boccone senza nemmeno darmi il tempo di
spiegare! Io le avevo chiesto di farle paura, di calmarla un po’, non di
mangiarsela in un sol boccone!!! Eh no, così non va bene proprio per niente! Mi
renda la mia nipotina! Sarà come sarà, ma è la mia Addormento Rosso, lei ora me
la rende!” e iniziò a prendere a ombrellate il
lupo ”Ohi ohi!!!nonnina lei mi fa male”diceva il Lupo, “no, la prego si
fermi!!! Ragioniamo!!! Ohi, ohi, mi fa male!!! Guardi nonnina che secondo me, ohi,
la bimba si è calmata, ohi ohi, nella mia pancia, guardi come non scalcia più
!!!” e, in effetti, la pancia del Lupo
era calma, nessuno che scalciasse dall’interno e questo era molto strano…</div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Passava di lì un Cacciatore che aveva sentito tutto il discorso
della nonnina, intervenne e ordinò al
lupo di rendere la bimba alla nonna altrimenti lui gli avrebbe sparato e così
impaurito il lupo decise di sputare fuori Addormento Rosso. La bambina appena
uscì fuori sembrò dormire e la nonna, esterrefatta, non poteva credere ai
propri occhi: la sua nipotina stava riposando teneramente anzi aprì per un
momento gli occhi e disse alla nonna ”Nonnina portami a casa, voglio andare a letto,
voglio riposare, sono tanto stanca e poi stavo facendo un bellissimo sogno…!”
la nonna era allibita, le sembrava impossibile ma in fretta e furia portò a
casa la bambina e la mise a letto. Poi uscì di nuovo fuori, per ringraziarli, e
li invitò a prendere un tè e una fetta di torta a casa sua mentre Addormento Rosso
dormiva serenamente nel suo letto!</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-41552234010431968662013-05-06T06:29:00.001-07:002013-05-06T06:31:10.548-07:00Cappuccino Rosso??!!<i>Declinare Cappuccetto Rosso
in tutti i modi possibili e immaginabili è lo sport più praticato a casa mia.
Oltre alla favola classica e agli ormai noti Cappuccetto verde, bianco e giallo
(quest’ultima è la sua preferita), abbiamo inventato noi (babbo e mamma) alcune
storie e abbiamo riscosso un certo successo presso il nostro ristretto ma
sofisticato pubblico. Ancora una volta scrivo per non dimenticare.</i><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Cappuccino Rosso<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">C’era una volta una bambina
che adorava bere il cappuccino. E’ per questo motivo che tutte ma proprio tutte
le mattine andava al bar e ordinava un cappuccino. Il barista era così abituato
a vedere entrare la bambina e sentirsi domandare un cappuccino che, appena Cappuccino
Rosso entrava, iniziava a prepararlo senza nemmeno chiederle cosa volesse. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Una mattina, Cappuccino Rosso,
come al solito, entrò nel bar, dette il buongiorno a tutti i conoscenti e chiese
un cappuccino . Il barista subito lo preparò e glielo servì. Dopo pochi minuti,
entrò anche un lupo, uno che non si faceva mai vedere da quelle parti, e, anche
lui, chiese un cappuccino. Il barista allora rispose: “Mi deve scusare signor
Lupo ma abbiamo finito il latte quindi non possiamo più fare cappuccini”. “Ma
come sarebbe a dire?”, disse il Lupo, “Io sono entrato apposta per bermi un
cappuccino e voi non avete più il latte???!! Ma io voglio il mio cappuccino!!! Il
bar più vicino dista tre chilometri, non posso aspettare oltre!” . Allora il
barista:” ehm… davvero mi dispiace signor Lupo, proprio non posso fare niente
per lei, l’ultimo l’ho fatto a quella bambina lì nell’angolo, vede?”. ”Bambina?...Lì
nell’angolo? Mah..allora….quasi quasi….” e iniziò ad avvicinarsi a Cappuccino
Rosso, poi, quando fu vicino abbastanza, senza dire né ohi né ahi in un sol
boccone se la mangiò.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Tutti rimasero allibiti, il
barista chiese spiegazioni e il Lupo candidamente rispose che questo era, a suo
dire, l’unico modo per bersi un cappuccino visto che la bambina ne aveva uno
nello stomaco, ancora caldo!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Nel frattempo entrò nel bar
una vecchina con l’ombrello e subito chiese al barista se aveva visto una
bambina, anzi la sua nipotina, con la quale aveva un appuntamento. Il barista
rispose che sì in effetti l’aveva vista ma che se l’era appena mangiata il
Lupo. Allora la nonnina avvicinandosi all’animale disse:” Mi scusi, ma lei perché
si sarebbe mangiato la mia nipotina?”. E il Lupo: “Ehm… vede signora, non è che
ce l’avevo con sua nipote in particolare ma era l’ultima persona che si era
bevuta un cappuccino e quindi se volevo avere un cappuccino in pancia dovevo
per forza mangiarmi la bambina”.”Che cosa???!!! Mi renda subito mia nipote,
immediatamente!!!!!!!!! Disse la nonna e iniziò a picchiare il Lupo con l’ombrello,
doing doing doing e il Lupo:” Ma nonnina, no la prego aspett ahi ahi, mi facc
ahi ahi spiegar ahi ahi!”. Naturalmente, dopo un po’ che prendeva ombrellate e
calci dalla vecchietta il Lupo si convinse a restituire la bambina… si provocò
il vomito e subito la bimba venne fuori dalla sua bocca. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Cappuccino Rosso uscì
un po’ sorpresa perché era all’oscuro di tutto, nessuno le aveva detto perché il
lupo l’avesse mangiata ma appena vide la nonna la abbracciò contenta. “Oh
piccola mia!” le disse la nonna “stai bene? Il lupo ti aveva mangiato ma l’ho
convinto a lasciarti andare; a dire il vero, non ce l’aveva con te, aveva solo
tanta voglia di bersi un cappuccino! Ma ora è tutto passato! Che ne dici se festeggiamo
la fine di questa brutta avventura con un bel cappuccino? Anzi, che ne dici se gliene
offriamo uno?” . E la bimba: “Ma sì certo nonnina, volentieri! Il barista però
ha detto che ha finito il latte!”, e la nonna: “Sì, è vero, ma non quello di
soia! Barista due cappuccini con latte di soia, anzi no, tre cappuccini con il
latte di soia, uno offriamolo al Lupo, così la prossima volta evita di
mangiarsi una bambina solo perché a voglia di bersi un cappuccino!!!!!!!!!!!!!!
<o:p></o:p></span></div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-72780449645565682332013-04-18T05:11:00.001-07:002013-04-18T05:13:47.575-07:00Fai bei sogniUna storia senza dubbio
toccante e incredibile, degna di un romanzo e che invece è successa davvero.
Per tutta la vita Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa, ha creduto di
essere rimasto orfano perché la madre era morta di infarto, a seguito delle
cure a cui si stava sottoponendo, dopo l’asportazione di un tumore e invece…<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Niente è come sembra e non è
come sembra neanche quello che sembra essere un punto fermo, intorno al quale
costruisci tutto te stesso, le tue inclinazioni, buona parte del tuo carattere.
Sapere, solo dopo i quaranta anni, che cosa sia accaduto veramente, ti fa
rivivere tutto quello che hai già vissuto ma con occhi totalmente diversi,
rivalutando le persone, i comportamenti, comprendendo cose e fatti che
apparivano non totalmente comprensibili. Diciamo che dopo lo shock della notizia,
certamente, la mente si schiarisce e riesci a comprendere ogni gesto, ogni
azione, ogni fatto e ogni conseguenza del passato a cui non eri riuscito a dare
una risposta ma che avevi accettato e basta. Anzi, in qualche modo avevi
costruito il “tuo personaggio” proprio sul dolore di quella perdita, su una
ferita mai risarcita. Ti eri costruito un immagine della defunta, come quella
di una santa, neanche più una persona, ma un’immaginetta da giornalino della
parrocchia e poi scopri che era una persona vera, era stata un individuo in
carne ed ossa, aveva fatto qualche errore e aveva qualche debolezza, tutte cose
piccole che non inficiano sull’opinione che si ha di una madre che è venuta a
mancare ancora giovanissima ma che la riportano tra di noi, tra gli uomini.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Finalmente,
grazie alla amica del cuore dopo tanti anni, la mamma è tornata ad essere una donna
e per un attimo il proprio figlio, che ha sempre creduto, giustamente, di
essere al centro dei pensieri di lei dalla sua nascita fino alla morte
prematura, si rende conto che “ la sua mamma” era una donna. Nonostante l’amore
che sentiva per lui, ha commesso un errore fatale e un giorno quando la paura della sofferenza e del dolore,
che sarebbe potuto venire a seguito del tumore, ha preso il sopravvento, ha
ceduto. La paura acceca, terrorizza, fa perdere il controllo di se stessi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">E’ troppo difficile (almeno
per me) riuscire a capire fino in fondo come deve essere duro affrontare la
vita da soli, senza la propria madre, crescere senza il suo amore, senza i suoi
sorrisi, le sue raccomandazioni, il suo senso di protezione. Nonostante tutto,
come conferma anche Gramellini, si cresce lo stesso; è probabile che ci si
senta “uomini meno qualcosa” ma alla fine da grandi ci si rende conto che non
siamo stati soli, o almeno, soli quanto credevamo di esserlo; qualcuno ha
provato a suo modo, e con la propria testa, a proteggerci e farci crescere, nonostante
tutto. Nel suo caso, la figura del padre, uomo di altri tempi, che non era
riuscito a scrollarsi di dosso il suo ruolo, che diventa il suo capro
espiatorio ma di cui, solo alla fine, riuscirà a comprendere la sofferenza e,
nello stesso tempo, l’amore che aveva per madre e figlio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Da figlia, dico che ti
accorgi di avere come madre una donna più o meno quando inizi ad entrare in
conflitto con lei e con le sue idee che non sono come le tue e non l’accetti e
qualche volta ti allontani. Poi, con il tempo la ritrovi, è diversa da te, è
vero, ma dall’amore non si prescinde. Da madre, dico vorrei che le mie figlie
sapessero presto che sono una persona, che le amo più della mia stessa vita,
per sempre, qualsiasi cosa accada ma sappiano che so sbagliare, anzi, direi che
mi riesce abbastanza bene, che sono debole, complessa, temeraria, paurosa,sicura,
insicura e così via… insomma esisto, come tutti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Un bel libro da leggere
tutto d’un fiato per non spezzare il fiume di sentimenti e di commozione che
riesce a farti crescere nell’anima.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Massimo Gramellini, Fai bei sogni, 2012.</span></div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-38829410082349103242013-04-11T05:49:00.004-07:002013-04-11T05:51:06.793-07:00Steffi, telefonaaaaa (Ho letto open di A. Agassi)!!!!!!!!!!Perché buona parte dei personaggi famosi in una qualche
disciplina oggi devono mettersi a scrivere libri?? La domanda mi sorge
spontanea visto la grande quantità di carta straccia o quasi che riescono a produrre
i suddetti personaggi. Sì, perché ad un certo punto nel pieno del declino della
loro carriera, subito prima che l’oblio li avvolga e che il grande pubblico si
dimentichi di loro e dei loro fatti, sentono questo strano e insensato bisogno
di ammorbarci ancora con i fatti loro, raccontandoci come hanno passato la loro
infanzia, quanta fatica hanno fatto per arrivare all’apice del loro successo,
quante persone cattive hanno incontrato, avversari temibili e approfittatori ed
infine quanto hanno combattuto per mantenere il loro successo senza farci dimenticare
che sono entrati nella storia. Poi, dopo una vita a palleggiare, oppure a
muovere le gambe in direzione di palloni o cose simili, hanno scoperto la
scrittura, hanno sentito il bisogno di raccontare la loro storia e, nel caso
che vengano intervistati, dicono che la scrittura ha fatto ordine nella loro
vita, ha dato loro la possibilità di rivivere i momenti migliori, i successi e
amenità varie. Ora io dico: se per una vita ci sono persone che hanno fatto a
meno delle parole, della letteratura, della poesia, e delle arti in genere ma
si sono distinte in altri campi, perché arrivati ad un certo punto della propria
esistenza sentono il dovere di scrivere, ovvero di cimentarsi in qualcosa di completamente
nuovo e soprattutto ritengono che il mondo abbia ancora bisogno di sentire
parlare di loro? Lo giudico strano perché a me mai verrebbe in mente a fine
della mia carriera, ossia quando andrò in pensione, di mettermi a fare il
calciatore o il tennista e nemmeno la ballerina. Non l’ho fatto, non ci ho provato
quando avrei potuto farlo, non vedo perché cimentarsi quando è ormai chiaro a
tutti che sono fuori tempo massimo. Perché, dunque, non viene in mente anche a
loro che per essere scrittori non basta sapere scrivere (leggasi avere frequentato
la scuola primaria)?!<br />
<div class="MsoNormal">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
Ora, le risposte le conosco di già: nessuno di questi
signori sa scrivere, la loro ignoranza rimane abissale, amano i soldi più di
ogni altra cosa e quindi fanno un po’ di tutto per ottenerli, senza dimenticare
che non stare più sotto i riflettori è un prezzo pesante da pagare; di sicuro
molti misurano la loro autostima anche da questo e quindi accettano volentieri
di raccontarsi senza considerare che molti editori, pur di fare cassa,
pubblicherebbero anche la loro lista della spesa. </div>
<div class="MsoNormal">
Tra questi scrittori “tardivi” sono incappata a leggere il
libro di A. Agassi, il famoso tennista , che era stato consigliato a me e ad
altri milioni di Italiani da A. Baricco (ricordate <i>una certa idea di mondo</i>?). Ecco, siccome amo Baricco, mi sono
fidata di lui..niente di più sbagliato. Certo,di tutti i personaggi che, sulla
via del tramonto, si sono messi a scrivere la propria autobiografia, non è probabilmente
il peggiore, e nemmeno scritto nel peggiore dei modi, ma di lì a parlare di un
bel libro ce ne vuole un bel po’!</div>
<div class="MsoNormal">
Sarà che non mi piace il tennis ma leggere di tutte le
palline che il Nostro è riuscito a mandare nella metà campo avversaria e a
vincere o a perdere, le sue condizioni fisiche, mentali, tutta la cronaca delle
partite che ha giocato, una a una, la descrizione di tutti, dico tutti, i suoi
avversari; cercare di paragonare la vita ad una partita di tennis, l’amore ad
uno slam (però ho capito alcuni vocaboli propri del tennis), la felicità della
vita alla storia di una partita, sono tutte cose che non fanno per me. Non ho
scovato un minimo di saggezza, di scaltrezza, di intelligenza sopraffina in
nessuna delle cose raccontate in quel libro e tanto meno nelle persone che lo
hanno popolato. E’ uscito fuori un bambino mai cresciuto, sempre a rincorrere
la felicità che non è mai arrivata se non alla fine, come in una fiaba, con il
matrimonio con la donna dei suoi sogni. Un bambino adulto ed un adulto bambino
che non arriva, accecato dalla ricerca del successo, alla gratificazione
personale, errori su errori, persone sbagliate, gesti immaturi, mancanza di
guide, una miscela micidiale che all’inizio risulta accettabile, anche se ormai
conosciuta anzi oserei dire trita e ritrita, e che, alla fine, annoia
mortalmente. Una delusione.</div>
<div class="MsoNormal">
Anzi, alla fine, non vedi l’ora che questa Steffi Graf
telefoni e vivano tutti felici e
contenti<br />
A. Agassi, Open, 2011</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-16624897433378444012013-04-05T07:14:00.000-07:002013-04-05T07:14:54.598-07:00La democrazia in M5S e alcune considerazioni sparseMa che cosa è successo al Movimento 5 stelle? Dopo quaranta
giorni di presenza in Parlamento c’è già bisogno di incontri segreti per placare
il dissenso e, soprattutto, di incontri organizzati con metodi che non stenterei a definire “sovietici”
per un movimento in cui veniva sbandierata la totale uguaglianza degli iscritti.
Potere al popolo, cittadini e non Onorevoli in Parlamento, quello che bastava
una semplice votazione on-line per esprimere la propria preferenza ed entrare
alla Camera o al Senato o basta un’altra votazione in rete per eleggere un
candidato alla Presidenza della Repubblica? Loro che hanno preteso una diretta streaming
dell’incontro con il Pd e che poi, alla prima alzata di scudi, chiudono tutti
fedelissimi in un agriturismo fuori Roma per parlare o addirittura eliminare la
fronda che vorrebbe un accordo con il partito democratico per dare un governo a
questo paese che, per buona parte, è
bloccato proprio da loro??! Ma non sarà un controsenso eliminare chi non è d’accordo, mettere a tacere
chi non è in linea con il Capo. Ma dove è andata a finire la democrazia? Chi si
è permesso di criticare anche solo on–line è stato considerato un troll o
peggio ancora un giornalista, mascherato da finto grillino, uno che voleva il
male del movimento. Sì, perché il Movimento è una falange oplitica, un blocco
unico che pensa in modo univoco senza sfumature anzi verrebbe da dire che è un
organismo (geneticamente modificato??) che non pensa e che lascia pensare un’unica
persona Grillo o al massimo Casaleggio, mentre gli altri eseguono.<br />
<div class="MsoNormal">
<br />
<a name='more'></a></div>
<div class="MsoNormal">
Ma possibile che Grillo, o chi per lui, non capisca che è
dalla discussione, dal confronto interno, dallo scambio che nascono le idee e
che se lui detta e gli altri scrivono non si arriverà a niente e soprattutto
non durerà a lungo. Se non ci si sporcano le mani non accadrà mai niente; anzi, qualcosa succederà si elimineranno da
soli così come ha sempre fatto l’opposizione italiana che si è scavata da sola la fossa in cui poi è caduta. Dire sempre e comunque NO è facile
ma controproducente. Non riusciranno mai a cambiare un intero paese eliminando
tutti i partiti, tutti gli uomini politici, escludendoci dall’Europa e così
continuando….in una volta sola. I grandi cambiamenti si fanno con calma, discutendo,
scambiandosi i pareri e poi scegliendo, liberamente. In poche parole stanno
perdendo una grande occasione e quindi, anche se mi rendo conto che si tratta di una mera provocazione, perchè non mettere in discussione
la leadership piuttosto che le fronde???</div>
<div class="MsoNormal">
Del resto,i grillini, anzi no Grillo, possono bloccare il paese ma non
possono pensare che qualcuno dei vecchi partiti si stanchi e molli prima di
loro. I partiti e il vecchio apparato in situazioni di stallo ci sopravvivono
benissimo, anzi direi quasi che ci sguazzano: non lavorare, parlare parlare e parlare
per non dire niente, oggi affermare una cosa e domani tornare sui propri passi,
guadagnare il proprio stipendio mensile con tutti i loro benefit senza fare
niente, fare del populismo spicciolo o presentarsi come colui che ha la
soluzione in tasca…siamo nella situazione ideale per un certo tipo di politica
tutta rivolta al tornaconto personale e al mantenimento dei vecchi privilegi.
Saranno pure furbi, giovani, intraprendenti questi grillini ma non abbastanza
da credere di fare fuori un mostro a sette teste come quello della politica
italiana in una volta sola, senza sporcarsi le mani e senza alcun dissenso. E’ vero è stata una grande vittoria la loro, grande
e inaspettata ma la guerra è un’altra cosa…</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-17601306556380430032013-04-03T05:41:00.002-07:002013-04-05T03:01:38.681-07:00Errare è umano, perseverare diabolicoGiuro che lo perdono!<br />
<div class="MsoNormal">
Io lo perdono il povero Napolitano che non ha nominato
nemmeno una donna tra i dieci saggi che hanno più o meno in mano le sorti del
nostro paese. Sì, lo perdono perché è vecchio, perché ha la bellezza di
ottantasei anni, che da tempo dimostra tutti e che è nato, cresciuto e da
sempre vissuto in una Italia in cui le donne sono niente anzi sono qualcosa
solo dal momento in cui sono in grado di preparare un’ottima frittata di
maccheroni. L’occasione buona l’aveva avuta il povero Giorgio e se l’è fatta
scappare di mano; come è stato puntualizzato dopo, non c’è stato il tempo per riflettere
troppo sui nomi e così su due piedi gli sono venuti alla mente solo nomi di
uomini. Peggio ancora! Sì, in effetti, nell'emergenza come fa a venirti in
mente un nome di donna , qui le donne nascono con la sola vocazione di essere
madri mentre gli uomini salvano la patria, alle emergenze non sono adatte! </div>
<div class="MsoNormal">
Ora dico, anche se non pretendo che Giorgio abbia maturato
nel corso della sua vita questa sensibilità, del resto ognuno è frutto del suo
tempo, ma è mai possibile che quest’uomo non abbia un collaboratore, un braccio
destro, sinistro, mediano che gli suggerisca, anche solo per furbizia
beninteso, un nome di donna??? Perché quello che fa arrabbiare di più (certe
volte le piccolezze …!) è la sfrontatezza, è il ribadire, senza timore, sempre
lo stesso errore pur sapendo di errare. Errare è umano ma perseverare …..</div>
<div class="MsoNormal">
Un’ ultima cosa, c’è uno che alla veneranda età di ottanta
anni suonati cerca di salvare il paese facendo tutto quello che può: questa è
già un’anomalia perché, con tutta la buona volontà e tutto il rispetto
possibile, uno ad una certa età non dovrebbe fare quello che è costretto a fare
il nostro Presidente; poi lui decide di nominare un collegio di saggi, anche
questa è un’anomalia, non si è mai visto prima nella storia della Repubblica (questa
sì che è creatività!). Poi, vai a vedere e i nomi dei saggi e sono i più
disparati e su molti stenderei un velo pietoso…possibile che, anomalia per anomalia, nessuno abbia pensato ad una donna??? Insomma siamo il 51% della
popolazione italiana e il Presidente non è riuscito a trovare nemmeno una donna
saggia?!! Un suggerimento: la prossima volta interpelli sua moglie, forse un’amica
saggia lei ce l’ha! </div>
<div class="MsoNormal">
Così tanto per salvare la faccia....</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-73187778827937986992013-03-27T04:38:00.002-07:002013-03-27T04:40:34.071-07:00"Fantasia" per tutti!<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Ultimamente ho sentito
insistentemente parlare di Bruno Munari e dei suoi libri per bambini. I tre
cappuccetto verde, giallo e bianco li conoscevo ma non mi ero mai cimentata nei
suoi saggi. E così, ispirata anche da post di un una blogger <a href="http://chasinghygge.wordpress.com/2013/02/14/mini-book-review-fantasia-di-bruno-munari/">http://chasinghygge.wordpress.com/2013/02/14/mini-book-review-fantasia-di-bruno-munari/</a>,
ho letto “Fantasia” <i>invenzione,
creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive</i>, edito da Laterza,
1977.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Si tratta di un vero e
proprio studio sulla fantasia, un tentativo di mettere ordine in un argomento
che spesso si rinuncia ad ordinare perché è, per sua natura e per ammissione della
maggior parte di noi, non catalogabile. Ma che cos’è la fantasia? E l’immaginazione
e la creatività? In effetti, come dice anche Munari, è difficile dare delle
definizioni universali per concetti che vengono interpretati in modo diverso a
seconda della latitudine, del soggetto che ne fa uso e che spesso vengono fusi
insieme in modo indistinguibile ma se si riuscisse a dare, anche solo provvisoriamente,
una definizione potremmo trovare costanti comprensibili alla logica e quindi
comunicabili e <i>“avremmo fatto un ‘opera
di divulgazione e di aiuto all’uso di queste possibilità umane”</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Insomma è possibile capire
come nasce un’idea? Secondo Munari sì è possibile, difficile ma possibile. Il
mondo della creatività e dell’arte è da sempre stato considerato un mondo a
parte, non catalogabile. Quante volte si è sentito dire di una persona “eh, lui sì che è un artista!” e non per dire
che fa delle belle opere d’arte ma solo per definirlo un essere strano diverso
dalla media delle persone. Gli artisti stessi ci tengono molto a mantenere il “segreto”
della loro arte, come costruiscono le loro opere o da dove nascono le loro
idee. L’arte e il suo mondo, quindi, ha acquisito nel tempo un significato di
bello ma dalla difficile comprensione in quanto fatto da persone sui generis, più
vicine alla pazzia che non alla normalità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Munari pensa invece che sia ora
di svelare i “segreti” dell’arte e della creatività in modo da avvicinare la
società alla creatività affinché tutti abbiano la possibilità di esprimersi in
una qualche forma espressiva, senza remore, senza timori, senza pregiudizi. Chiaramente,
se vogliamo che i nostri bambini facciano uso della fantasia, dell’immaginazione
e della creatività dobbiamo permettere loro di immagazzinare più conoscenze
possibili in modo che siano loro a costruire quelle relazioni tra cose che
conoscono e che sono la base per sviluppare la fantasia. Nonostante tutto, questo
non implica che una persona molto colta sia anche una persona molto fantasiosa
o creativa infatti tutto dipende da come verranno memorizzati i dati e dalla
libertà di memorizzazione che lasceremo ad ogni singolo individuo. Si può
essere un’enciclopedia ambulante senza però essere persone creative e fantasiose,
praticamente si può essere un contenitore pieno di nozioni inutili e fini a se
stesse. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Se per fare nascere la
fantasia bisogna immagazzinare molti dati e cercare di relazionarli tra di
loro, la creatività è l’uso finalizzato della fantasia ovvero ciò che era solo
pensato con la creatività diventa realizzato, possibile, vero. Si trasforma in continuazione,
cambia, è in evoluzione così come lo è la persona creativa che prende e
continuamente rende alla comunità i suoi servigi. Secondo Munari è proprio questo
aspetto sociale della creatività che va incentivato per migliorare la nostra
società e le singole comunità. Nessuna imposizione o schema, libero sfogo alla
fantasia e alla creatività per i più piccoli ma sempre fornendo loro gli stimoli
necessari, gli strumenti e le tecniche adatte. La presenza dell’adulto rimane
fondamentale ma senza intromissioni nel processo creativo. Un lavoro grande e importante
che darà i suoi frutti nella società del futuro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">E poi tanti esempi pratici
che dimostrano come sia davvero possibile mettere in pratica quello che nelle
pagine precedenti era stato teorizzato. Si evidenzia spesso come la conoscenza
tecnica sia lo strumento fondamentale per l’espressione della proprio fantasia
e della propria creatività e quindi sia uno degli aspetti più importanti da
curare in ogni minimo dettaglio. E’ Munari stesso che dice: “<i>E’ assolutamente sbagliato credere che l’ignoranza
dia il massimo di libertà. Anzi, la conoscenza dà all’ individuo la padronanza
del mezzo con cui si esprimerà con chiarezza e coerenza tra il mezzo e il
messaggio</i>.” <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Un pensiero bello, importante,
“ romantico” (che detto per Munari sembra una vera e propria contraddizione in
termini!) e che dimostra la passione di Munari
per quello che faceva e dà prova della grande e continua ricerca che lo ha
caratterizzato lungo l’arco della vita. Un libro da leggere e rileggere, un
vero e proprio scrigno di stimoli, visioni, conoscenze, suggerimenti, consigli,
da scoprire e da seguire. Attuale e per tutti.</span></div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-33593534349513797272013-03-18T05:34:00.003-07:002013-04-11T23:37:38.027-07:00Per non dimenticare!Ancora
qualche filastrocca toscana che cantiamo con le mie bimbe giornalmente: che la
grande canta a memoria e la piccola riconosce con gridolini e primi tentativi di ballo.
Niente di nuovo, tutte conosciute, tranne la prima che forse è la sola “tipica”
del mio paese e, comunque, tutte
personalizzate non so più se dalla mia famiglia o dalla nostra comunità. In
questo caso ci sono riferimenti a luoghi e personaggi che fanno parte del
nostro patrimonio identitario ovvero il convento di san Francesco e santa Barbara,
santa importante e molto rispettata nelle mie zone.<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Cavallino
ria rò</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
prendi la
biada che ti dò</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
prendi i
ferri che ti metto </div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
per andare a
San Francesco</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
a San
Francesco c’è una via</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
che ti porta
a casa mia</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
a casa mia c’è
un altare </div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
con tre
monache a cantare</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
ce n’è una
più vecchietta</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
santa Barbara
benedetta!</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Questa me la
cantava nonna Idea livornese, trapiantata in Maremma, non la conosce nessuno al
mio paese o almeno mi pare di ricordare così. Potrebbe trattarsi di una
filastrocca della sua infanzia che lei mi ha tramandato. Al mio paese si
racconta staccia buratta che risulta quasi uguale ma non proprio la stessa.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<o:p></o:p></div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Staccia
stacciante</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
le pecorine tante</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
l’uovo del
colombo</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
alla mi’bimba
le fa sonno</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
sonno
sonnaro il mese di gennaro</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Gennaro andò
alla festa con la ghirlanda in testa</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Credeva fosse
d’oro invece era di ginestra</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
La ginestra
si strappò e</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
la mi’bimba
s’addormentò</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 18.0pt;">
Questa me la raccontava nonno Treves,
una vera e propria miniera di patrimonio folcloristico-tradizionale, me ne ha
raccontate tantissime e, per fortuna, proprio come lui ho ancora una buona
memoria. C’è voluto un po’ di sforzo collettivo per ricostruirla ma aiutata dai
parenti ce l’ho fatta e ora non facciamo altro che ripeterla!</div>
<div class="MsoNormal">
Piovere o non piovere<br />
domani si va a
Lovere.<br />
Trovai una
fonticina:<br />
mi ci lavai le mani,<br />
mi ci cascò
l’anello.<br />
Pesca ripesca,
pescai un pesciolino<br />
color turchino.<br />
lo portai a
Monsignore,<br />
Monsignore non
c’era;<br />
c’erano le sorelle<br />
che facevan le
frittelle.<br />
Gliene chiesi una,<br />
la misi sul banco;<br />
il banco era rotto,<br />
sotto c’era un
pozzo.<br />
il pozzo era cupo,<br />
dentro c’era un
lupo.<br />
Il lupo era vecchio<br />
e non sapeva rifare
il letto.<br />
La gatta in camicia,<br />
scoppiava dalle
risa.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Infine, questa,
che me la raccontava la mia mamma. Racconta che era nel suo libro di prima
elementare, si trattava di una di quelle poesie che facevano imparare a memoria
ai bambini. Ci piace molto ma la natura dolce e protettiva di Coco esce
continuamente fuori e inizia a farsi domande sulla povera mamma dei pulcini che
quando tornò dai suoi piccoli non li trovò più perché la volpe se li era
mangiati e talvolta ci rimane male!</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 18.0pt;">
Tre pulcini andando a spasso<br />
incontrarono la
volpe,<br />
che veniva passo
passo,<br />
leggiucchiando il
suo giornal.<br />
“Buonasera
signorina”<br />
disser subito i
pulcini.<br />
“Buonasera miei
piccini<br />
e di bello che si
fa?”<br />
“Poiché mamma è
andata fuori,<br />
siam usciti dal
pollaio,<br />
vogliam fare un po’
i signori<br />
svolazzando qua e là”.<br />
“Bravi, bravi per
davvero!<br />
Voglio stringervi
la mano”<br />
Così detto si
appressò<br />
e, glù glù, se li
mangiò</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-48092524671562674552013-03-15T06:49:00.002-07:002013-03-15T06:50:21.601-07:00"Tornando a casa"Sono una persona fortunata, sono piena fino all’orlo di
ricordi, di cose accadute ormai tanti anni fa, nella maggiore parte dei casi accadute
proprio a me. Spesso coinvolgono i miei affetti più cari. Sono storie della mia
famiglia, sono rimaste incollate alle mia memoria, ogni tanto riaffiorano e mi
fanno ricordare. Spesso sono storie piccole piccole insignificanti per chi
ascolta, banali per i più ma sono tutto quello che ho e sono tutto quello che
posso raccontare. Spesso sono storie complicate di donne semplici che hanno
affrontato momenti difficili. Certo, è successo a tutte, le nostre nonne o le
nostre zie, tutte hanno affrontato la guerra, la fame, la fuga, le difficoltà
familiari ma quelle di casa tua hanno un sapore diverso, sono importanti per capire
quello che sei e quello che stai diventando. Le ricordo spesso e ultimamente sempre
di più.<br />
<div class="MsoNormal">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
In alcuni momenti le donne hanno dovuto far di necessità
virtù e così si sono dovute arrangiare a inventare piatti che in altri momenti
storici mai avrebbero inventato. Poi quelle ricette sono risultate buone e magari
sono andate fare parte di un patrimonio collettivo che ora in tempo di crisi ma
soprattutto in tempo di vintage si stanno riscoprendo. Le donne hanno
inventiva, fantasia, manualità. Ed ecco uscire fuori dalle dispense delle mie
nonne i “biscottini” ovvero una zuppa di
castagne, salata, con tanto rosmarino da servire calda nelle sere d’inverno, la
frittata con gli “zoccoli” ovvero una frittata con l’aggiunta di pezzi salami,
salsicce, prosciutto che si sono un po’ induriti e che non sono più tanto buoni
da mangiare a crudo, il “pancotto” pane, acqua, aglio e olio, la “cionna” una
minestra di verdura a pezzi e pane, i “migliacci”
le crepes maremmane fatte solo con farina e acqua da mangiare con la ricotta e
la marmellata. Tante ricette di cui non conservo nemmeno un brogliaccio e che
spesso non incontrano il mio gusto e nemmeno le mie idee ma che mi riportano “a
casa”, sono immagini di tavole apparecchiate, di piatti sporchi, di odori, di
parole e di tempo passato insieme mentre crescevo.</div>
<div class="MsoNormal">
E tornando “ casa”, ci sono i giorni prima della Pasqua
quando saltavo la scuola per andare a fare i dolci. Innanzi tutto, si sceglieva
una giornata che era immancabilmente bella e calda o almeno così era nei miei
ricordi, poi si andava sempre da qualcuno che avesse un forno a legna in funzione
e avesse spazio per ospitare donne, bambini, pentole e tegami e nella maggiore
parte dei casi di trattava di un podere in campagna e poi si iniziava…Una intera
giornata dedicata a preparare i dolci, chiare sbattute a neve a mano,zucchero,
farina, paste lievitate, pinoli, mandorle, noci, canditi, biscotti a forma di campana,
pulcino, fiore e la più piccola, che ero sempre e immancabilmente io, investita
di un ruolo davvero importante: mettere il candito a decorazione dei biscotti. Crostata,
crostata di frutta secca, crostata con la meringa, pan ducale, mantovana, pinolata, pesce, biscotti, spumine, pesche. Poi, si poteva leccare la ciotola dove era
stato preparato il dolce o quella del cioccolato che era servito per fare il
pesce e poi alla fine c’erano le spumine da lasciare nel forno fino a
spengimento e che uscivano la mattina dopo bianche, croccanti, leggerissime . Chiacchiere,
risate, errori, frecciatine, prese in giro, tante donne tutte insieme a lavorare
per rendere bello il giorno di festa. Un’occasione che grazie a mia madre non
mi sono persa, si impara con gli occhi e sporcandosi le mani, ecco, l’ho fatto
ma quello che mi porto dentro non è il sapore di quei dolci quanto la gioia di
quelle atmosfere, il piacere dello stare insieme, la capacità di condivisione,
il “saper fare” con gli altri che è molto meglio di sapere fare e basta. </div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-69608136401136257562013-03-14T06:53:00.001-07:002013-03-14T06:53:08.853-07:00Bambineee..om?!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRZza76Dhj6wj8_J9mSe7O4sM4DJ8aZflDW_vI9mtguQSi79ZLukXXNEiydHiXKt7NXfL55LGWl_0en5QMfXDyjFKgT0SpQC8g5nUTxAuF9OURyUTnfOhwXkFY2YQdoVjRiXcsyJV-Ils/s1600/om.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="312" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRZza76Dhj6wj8_J9mSe7O4sM4DJ8aZflDW_vI9mtguQSi79ZLukXXNEiydHiXKt7NXfL55LGWl_0en5QMfXDyjFKgT0SpQC8g5nUTxAuF9OURyUTnfOhwXkFY2YQdoVjRiXcsyJV-Ils/s320/om.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Alcune settimane fa ho ripreso yoga. Era davvero tanto tempo che non praticavo, le
gravidanze mi hanno fatto fermare, e, come sempre, ho sentito una schiera di belle sensazioni
riaffiorare dentro di me. Ho ripreso ad ascoltare il mio corpo, a dedicarmi
un’ora a lui, a guardarmi dentro e già sto meglio, i dolori si sono
affievoliti, la mente è più libera, concentrata e positiva.</div>
<a name='more'></a> <br />
<div class="MsoNormal">
Il mio amore per lo yoga risale a diversi anni fa quando ero
entrata da un bel pezzo nell’età adulta. Ero ancora abbastanza giovane da non
cercare una ginnastica che non mi facesse sudare troppo, che non mi facesse
sentire il mal di vita tipico delle donne della mia età, che mi facesse pensare
che ho un corpo mio ancora gestibile. Diciamo che dal quel punto di vista lì,
allora, andava moolto meglio. La mia attività fisica si basava essenzialmente
sul mio lavoro che permette di muoversi molto e in condizioni lavorative sempre
diverse e su lunghe passeggiate domenicali che facevo trascinando con me la mia
metà che odia camminare (memorabili alcune camminate nel sud della Francia!!!).
Poi il rientro in Italia e il bisogno di iniziare qualche attività nuova e così
mi sono iscritta ad un corso di yoga. E’stato amore, da subito travolgente, il
miracolo, la dipendenza. Il mio corpo si tira, si stira, si ossigena, si
ricarica, prende vita di nuovo come se avesse sonnecchiato per troppo tempo e
si risvegliasse!</div>
<div class="MsoNormal">
Mi rilasso a tal punto che inizio a sbadigliare e percepisco nuovamente ogni singolo muscolo,
sento che ritorna l’equilibrio, l’allineamento delle ossa e delle posizioni e
mi alleggerisco. Sarà l’ossigeno che entra copioso dentro di me e che mi esalta
ma davvero mi sento meglio e riesco per pochi attimi a non pensare a
niente, a liberarmi dei pensieri, dalle
preoccupazioni quotidiane ad innalzare la mia mente dalla realtà fatta di
piccole cose tutte importanti, tutte utili e spesso, indispensabili ma che
affollano la mia mente, la mettono in confusione, si assiepano lì e non riesco
a mandarle via. Invece, una sessione di yoga mi libera di tutte le incombenze,
non scompaiono, ci sono, vanno fatte ma con uno spirito diversi, una dopo
l’altra senza fretta e senza eccitazione. E appena uscita dalla lezione posso
riempire la mia testa di pensieri più alti, più importanti, più miei. Yoga mi
rilascia una sensazione di positività che non aiuta solo me ma anche chi mi sta
vicino. Certamente l’aspetto “meditativo” dello yoga è la cosa che mi attrae di
più, il fatto che in così poco tempo ci si possa ricaricare di energie e di
forza quando, invece, la cultura occidentale associa il riposo e la ripresa
delle forze soltanto con il sonno. Certo una bella dormita è un piacere ormai
dimenticato… ma ci vuole un sacco di tempo, un letto, molto silenzio e qualche
volta anche il buio, invece, venti minuti di meditazione e rilassamento ti permettono di riacquistare
il vigore perso. Basta riuscire a isolarsi, rimanere vigili lasciandosi andare,
consapevoli del proprio corpo ma profondamente presenti dal punto di vista
mentale. </div>
<div class="MsoNormal">
Facile più a dirsi che a farsi ma la domanda è questa: bambine preferite una madre isterica, dolorante, che non riesce a prendervi in collo, che salta su appena fate il più piccolo capriccio ma sempre con voi... oppure una mamma tranquilla, felice, rilassata che lascia correre su alcuni argomenti ma che si assenta qualche ora da casa??!(AHAHAH! come sono perfida!)</div>
<div class="MsoNormal">
Ora non mi resta che riprendere a correre,un altro amore perso che devo ritrovare, un
altro gradino, di certo più alto e più difficile da scalare, per la ripresa del
mio corpo e della mia vita!</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-3786158702130859852013-03-08T03:16:00.003-08:002013-03-08T03:25:23.065-08:00Prima che il vento si porti via tutto...“<i>American dust</i>” è l’ultimo libro di R. Brautigam prima di
suicidarsi nel 1984. E’ la sua biografia, o almeno lo è in parte, ma di sicuro
è il libro che più lo rappresenta.<br />
<div class="MsoNormal">
La vita di un ragazzino americano di dodici anni, nato in
una famiglia difficile, senza padre e con numerosi patrigni, con una madre in
cerca di felicità più per se stessa che per i figli, alla continua ricerca di
una sovvenzione statale per tirare avanti la famiglia. Un’esistenza difficile,
tra la scuola, il sentimento di emarginazione vera o presunta, il senso di
colpa e gli incontri con i grandi. Il vecchio alcolista, la coppia che pesca
montando e smontando ogni santo giorno i mobili del salotto di casa loro, il
vecchio solitario che vive quasi come un’eremita. Tutti personaggi che
provengono da esistenze povere e dal mondo degli esclusi, lo stesso mondo del
ragazzo. </div>
<div class="MsoNormal">
E tutto ciò, “<i>prima
che il vento si porti via tutto</i>”.</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
Con il tempo, il ragazzino si avvicina ad un adolescente di successo,
uno di quei bravi ragazzi destinati a grandi cose, capitani della squadra di
baseball, rispettosi della famiglia, di buon carattere, bravi a scuola, di
bell’aspetto, un figlio che ogni genitore vorrebbe avere e,inspiegabilmente,
anche il ragazzo simpatizza per lui. Diventano amici, si vedono ogni tanto. Poi,
un giorno, per errore, il nostro lo uccide con un colpo di 44 magnum. E’stato
ucciso il migliore ragazzo della scuola, tutto quello che l’America voleva
essere e diventare,il futuro cittadino statunitense, sano, atletico, rispettoso
delle leggi, dello stato, della costituzione, della religione. E il protagonista
diventa sempre più un escluso, emarginato dalla società mentre il buono diventa
un vero e proprio santo. Non riuscirà a reggere il giudizio di quella comunità e
fuggirà in un altro posto mentre cerca una via di salvezza interiore: la conoscenza, che nel suo caso si trasforma
nella “<i>conoscenza assoluta degli
hamburger”</i> (che poi rappresentava
l’alternativa all’acquisto dei proiettili che avrebbe usato e che avrebbero
ucciso il suo amico). Leggere, comprendere, informarsi, riempire la testa di
nozioni anche inutili tanto per non pensare a quel che è stato, tanto per
cercare un buon motivo per vivere, per provare a crescere, per giocarsi la propria
chance di vita da uomo libero. Poi, capisce che è tutto vano e tutto è perduto,
non si potrà fare niente per tornare indietro. Resterà per sempre segnato da
questo evento e la sua vita prenderà una strada che non può, in alcun modo,
controllare pienamente, in totale libertà, perché lo spettro di quello che è
successo, la colpa lo accompagnerà per sempre.</div>
<div class="MsoNormal">
Quel vento si è portato via tutto, la sua adolescenza, il
suo futuro, i suoi sogni, le sue speranze, la sua vita.</div>
<div class="MsoNormal">
E’ una storia tanto semplice quanto estremamente complessa,
è la storia di un bambino che un giorno si sveglia ed è uomo, non si trasforma prima
in adolescente e poi piano piano in adulto, diventa adulto subito anzi vecchio,
stanco, depresso, che pesca a piene mani nei ricordi per cercare di dare senso
alla sua esistenza. Ma un senso la sua vita non ce l’ha avuto. Il vento se l’è
portato via, alzando un polverone e trascinando via ogni cosa,.</div>
<div class="MsoNormal">
Un romanzo esile ma pregno di tematiche importanti, di sensazioni,
di sentimenti tutt’altro che banali, scritto con frasi molto brevi e a capo
ogni poche righe; sembra elaborato di getto, senza pensarci troppo mentre,
invece, nasconde una faticosa costruzione e lunghe riflessioni. Tutto ciò non servirà a niente, Brautigam mentre lo scrive è già morto.</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-89842843299819217352013-03-04T03:38:00.000-08:002013-03-04T03:39:33.129-08:00Ce la faranno i nostri eroi...? Qualcosa di bello e qualcosa di brutto di m5sIl Presidente della Repubblica ha indetto il giorno in cui
si riuniranno le Camere, sarà il 12 marzo e sarà un grande giorno per gli Italiani.
Sì, i Grillini entreranno in Parlamento, saranno più di cento, un terzo di
entrambi gli emicicli. Un vero e proprio cambio di epoca, una novità assoluta.
Un Parlamento tutto nuovo dove per la prima volta dall’inizio di questa Repubblica
ci sarà un abbassamento dell’età media e
ci saranno tante donne. Questa è una vera e propria rivoluzione, una mutamento epocale
che davvero non ci si aspettava . E’ vero che nessuno li conosce questi nuovi
personaggi, è vero che i giornalisti sono stati costretti a cercare su google i
loro curricula, ma tutto ciò non significa che i signor nessuno siano incompetenti
o al contrario competenti e adatti ai ruoli che li aspettano. Certamente, se
pensiamo ad alcuni signor Scilipoti o Razzi che sono ancora oggi dentro le
nostre istituzioni più importanti, non possiamo non accettare di buon grado che
si insedino al Parlamento i Grillini dalle gesta sconosciute, più capaci dei
sopradetti lo saranno di sicuro!<br />
<div class="MsoNormal">
Ecco sì, la competenza insieme alla meritocrazia (che siano
collegate le due cose?) rimane comunque un punto fondamentale in questo paese
che, mi sembra, che neanche Grillo abbia affrontato nella scelta dei candidati. </div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<a name='more'></a>Se si guardano i Grillini si nota, nonostante le informazioni su di loro non
siano tantissime, che sono molto eterogenei: molti giovani laureati (che non significa per forza
essere competenti), donne che hanno perso il lavoro, mamme, tecnici
informatici, di laboratorio, impiegati, tutti diplomati i più “grandi”,
laureati i più giovani. Per me, questo è un gran bel vedere e ne va dato atto
che portare donne e giovani in Parlamento qui equivale ad un immenso cambiamento,
eppure qualcosa non mi convince…. Facce nuove, nuovi intenti, voglia di fare,
sorrisi sinceri ma la competenza? Non voglio dire che saranno incapaci però, perché
non trovare qualcuno con un po’ più di titoli, siamo sicuri che basti essere
medico per parlare di riforma della Sanità? I titoli non servono a niente e l’esperienza?
Probabile, ma allora perché andiamo a scuola studiamo, facciamo sacrifici se
poi al ministero dell’economia ci va una mamma di tre figli, magari perfetta ma
non in quel ruolo. Non basta essere donne di casa per essere brave a mandare avanti uno stato. Ecco sono
sincera, preferirei che a quel Ministero andasse sì una madre, moglie e donna
magari anche giovane ma con una formazione adatta a sostenere quel ruolo. Allora
mi sorge un altro dubbio se davvero andassero nei ruoli più importanti persone
senza titoli che dichiarano solo un interesse o un po’ di conoscenza in materia,
siamo sicuri che non ci sia nessuno dietro a manovrarli, sono davvero liberi? E
che ce ne facciamo di lauree, master, specializzazioni, aggiornamenti, esperienze all’estero, lingue e quant’altro? E
poi, ora i Grillini si presentano come una vera e propria falange oplitica,
compatti, duri e puri me li figuro come gli Spartani contro gli Ateniesi pronti
a tutto anche alle Termopili ma, sono uomini e donne, anche loro, quindi
corruttibili, presuntuosi, con le loro debolezze, come tutti. <br />
<div class="MsoNormal">
Roma è un posto pericoloso, ammaliante, bello, dove la temperatura
non è quasi mai gelida, dove l’inverno è mite, la primavera è dolce, dove d’estate
spira quel venticello <i>friccicarello</i>
che rinfresca, dove i palazzi nascondono stanze segrete, tesori nascosti, bellezze
mai viste. E’così da sempre Roma è un luogo affascinante e forse non sarà un
caso che quella città è lì da mille anni prima che nascesse Gesù e che è
rimasta il simbolo per eccellenza del potere, tutti i grandi uomini della
storia dell’occidente hanno sognato di prenderla, echi c’è riuscito ne ha fatto
la sua capitale. Roma è un posto pericoloso perché è come una sirena che
ammalia con il suo canto, la sua eleganza, la sua nobiltà, i salotti, la
televisione, i luoghi della storia, cultura raffinata e lussuosa, belle donne….Ci
sono stati fior di esempi che hanno ceduto dopo poco tempo alle mollezze della
Capitale, anche i duri della Lega, non hanno saputo resistere: sì ladrona,
cialtrona e spendacciona ma dove si vive piacevolmente, mollemente, dove le
notti sono più lunghe dei giorni e dove ci si concede lussi che altrimenti,
soprattutto nel nord operoso, non ci concede e ci si accorge che l’esistenza è
fatta di altro, anche di piacevolezze, di relax, di vita presa alla leggera e
prendendosi tutto il tempo necessario.</div>
<div class="MsoNormal">
E poi ci sono da eleggere i vicepresidenti, i presidenti
delle commissioni, delle camere, i capigruppo i vice capigruppo, una miriade di
titoli, incarichi, tutti remunerati e bene, come faranno rinunceranno e tutto
quanto, devolveranno al movimento, in beneficenza o… a loro stessi, come tutti
gli altri?</div>
<div class="MsoNormal">
Bisogna dirglielo ai Grillini che anche loro sono uomini e
che tutte le sere e tutte le mattine quando rientreranno nel loro convento di
clausura o bunker, qualunque esso sia, devono recitare le preghiere per il loro
Guru e, quando sono fuori, non devono mai togliersi i paraocchi, anzi forse
sarebbe il caso che girassero per strada anche con i tappi alle orecchie e le
tasche cucite per non sentire il canto delle sirene….. </div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-5606387548517350092013-02-26T04:21:00.001-08:002013-02-26T05:10:51.101-08:00Costanza, prima.Ho chiamato mia figlia, la grande, Costanza. E’ il nome che
avevano le mie bambole quando ero io ad essere piccola; è il nome che portava
una donna importante nella storia d’Europa e del mondo occidentale; è un
concetto che indica perseveranza, è <i>la capacità
di stare con il nostro obiettivo, di viverci insieme. Più che volontà è
relazione”(cit.)<a href="file:///D:/documenti%20valentina/blog/costanza.docx#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">[1]</span></b></span></span></a>,</i>
è sicuramente un aspetto che mi appartiene. Infine, è il nome di una borsa che
mi fa impazzire (e che non avrò mai!), simbolo di eleganza, di artigianato raffinato,
francese e con un filino (giusto un filo eh!) di puzza sotto il naso…!<br />
<div class="MsoNormal">
E Costanza ha un aspetto che in molti definiscono un po’ francese,
con naso all’insù, capelli a spaghetto, grandi occhi marroni espressivi, mani
affusolate, gambe lunghe e spalle larghe. E’ semplicemente perfetta, la
quintessenza della bellezza. </div>
<div class="MsoNormal">
E Costanza è una bimba forte, determinata, impone la sua
personalità con me e non si diverte con i deboli, i bambini accondiscendenti
non fanno per lei, quelli buoni buoni che dicono sempre di sì non li soffre,
preferisce stare con i suoi pari, preferisce arrabbiarsi piuttosto che vincere
facile.</div>
<div class="MsoNormal">
Sa dire la parola mamma con tutte le variazioni possibili di
espressione, sa farla diventare una melodia e un grido disperato. Sa farmi
arrabbiare, sa farmi spazientire ma è molto più brava a muovermi qualcosa
dentro, a inondarmi di amore come se una marea entrasse dentro di me e mi
travolgesse e tutto questo solo aprendo le braccia e venendomi incontro.</div>
<div class="MsoNormal">
E Costanza è esattamente la figlia che volevo con il nome
che volevo, che sognavo e che per lunghi anni ho cercato ogni mese,
costantemente. Poi ti sei fatta realtà e ora so che i sogni si avverano. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Poi è arrivata Livia, la mia seconda puzzolina, ma questo è
un altro bel post….<br />
Con questo post, partecipo a<span style="background-color: white; font-family: Georgia, Utopia, 'Palatino Linotype', Palatino, serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">l blog tank di Donna Moderna </span><i style="background-color: white; font-family: Georgia, Utopia, 'Palatino Linotype', Palatino, serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://bambino.donnamoderna.com/nome/" style="color: #ff2b48;" target="_blank">Il primo dono che fai a tuo figlio è il nome</a></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://bambino.donnamoderna.com/blog-tank" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" src="http://bambino.donnamoderna.com/media/2012/11/badge-1.png" title="badge-BLOGTHINKER" /></a></div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-24695686442781591672013-02-20T06:30:00.001-08:002013-02-20T06:34:27.776-08:00Meritate/meditate vacanzeVacanze dove? Come, con chi? Ecco, l’atroce dubbio che mi
attanaglia sempre più spesso….<br />
<div class="MsoNormal">
Sono una di quelle persone che pensa per buona parte della
giornata a come saranno le sue vacanze, con chi le passerò, dove andare e
quando partire. Probabilmente, è diventato un modo per fuggire dalla realtà, dal
tran-tran di tutti i giorni, per sognare di rilassarmi completamente,
ricaricarmi e rimettermi totalmente in forze per poi affrontare la vita con più
energia e con nuove idee e buoni propositi. Ora poi, che ci sono due bambine
piuttosto piccole è diventato un vero e proprio esercizio mentale, pensare alla
vacanza che farò con mio marito, <i>dassoli,</i>
o tutti insieme, mi fa stare bene.</div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<a name='more'></a>Del resto, la stanchezza spesso prende il
sopravvento e, ogni tanto, viene anche un po’ di vero e proprio scoramento, nel senso
che viene da pensare” ce la faremo?”, “c’è luce in fondo a questo tunnel fatto
di pappe con carne e crema multicereali, cacca, zucchini freschissimi di colore
chiaro biologici e di filiera corta, pannolini, giochi “quetto è mio”” no,
anche quetto è mio, lei non lo deve toccare, è trooooppo piccola!”, scuole
materne statali o paritarie, asili nidi, nanne, lettoni, passeggini e chi più
ne ha più ne metta (anzi, no, per favore non ne metta più, grazie!)!” E in
questo marasma, la mia testa parte per la tangente e inizio a sognare posti
esotici. Spesso, anzi molto spesso, siamo al mare ma non disdegno anche altre
mete come per esempio alcune grandi città.<br />
<div class="MsoNormal">
Scenario 1:</div>
<div class="MsoNormal">
Dove: isola tropicale
con barriera corallina o anche le isole Cook che sono la mia ultima
folgorazione, Sormiou (Marsiglia), Corsica, Grecia continentale o isole.</div>
<div class="MsoNormal">
Siamo tutti e quattro insieme e ci stiamo godendo un
meritato riposo, le bambine giocano in totale sicurezza, io sono rilassata e
faccio le cose con lentezza e una di seguito all’altra e non tutte insieme
contemporaneamente. Si può parlare con i piccoli e con i grandi riuscendo a
terminare i discorsi e portando fino in fondo i ragionamenti, senza essere
interrotti, ci si veste con pochi stracci (visto che la temperatura lo
permette) anzi, forse, si vive in costume.
Il posto in cui viviamo assomiglia ad una casa ovvero è abbastanza confortevole
senza però che lo debba considerare di mia proprietà ovviando così a tutti
quegli obblighi di chi ne possiede una (tipo pulire a fondo, rimettere a posto
ecc…). Il mare è probabilmente molto vicino alla porta di casa e forse dalle
finestre si vede e, comunque, il suo colore, lì vicino, potrebbe virare dallo
smeraldo al blu profondo, con una trasparenza tale tanto da vedere i pesciolini
che nuotano. La spiaggia poi sarebbe di sabbia, dalla grana fine, chiara, non
troppo spaziosa e soprattutto vuota. Si può leggere. Non ci sono date di
scadenza, di rientro a scuola, a lavoro, all’asilo, una vacanza che duri il
tempo necessario per riprendersi del tutto e poi, forse con calma, rientrare; perché
la mia vita, la nostra vita non è brutta per niente ma è da troppo tempo uguale
e io, che non riesco a mangiare due volte consecutive lo stesso cibo, inizio a
sentirne la fatica…</div>
<div class="MsoNormal">
Scenario 2 </div>
<div class="MsoNormal">
Dove: Londra, ma va bene anche un’altra capitale europea.</div>
<div class="MsoNormal">
Scappare per una due giorni con il mio amato, in un posto
qualunque, anche se ultimamente vorrei tanto ri-vedere Londra, dove siamo stati
molto tempo fa e un po’ ce ne siamo dimenticati. Vorrei un piccolo hotel in città.
Vorrei camminare, abbracciare, parlare, parlare ancora, ascoltare, dire cazzate
e ridere. Dormire. Sapere che le bambine stanno bene, sono felici e non sentono
la nostra mancanza per due miseri giorni. Mi basta questo….ma una mostra da
visitare la trovo di sicuro….!</div>
<div class="MsoNormal">
Per il momento non è possibile, semplicemente perché L.
poppa il mio latte e non può proprio fare a meno di me, ma quando ci saremo
staccate…. Chissà, prendendo il coraggio a quattro mani ci si potrebbe riuscire…?!</div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6621113576646954633.post-75765069854837296022013-02-19T06:49:00.002-08:002013-02-19T06:49:53.794-08:00Poche idee ma confuse ovvero perché domenica non andrò a votare (se ci riesco...)<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Un anno e mezzo fa: ”<i>Se non cambiano la
legge elettorale non vado a votar</i>e”<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;"><br /></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Oggi, martedì 19 febbraio, 2013<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">So già che domenica mi dovrò fare
incatenare ad una sedia, chiudere in casa a quattro mandate, mettermi un
cappuccio in testa e sperare che la mia coscienza di brava e responsabile
elettrice di sinistra non prenda il sopravvento su di me, affinché non esca per andare a votare. No, dai,questa volta è deciso, la
misura è colma, non si torna indietro: non vado a votare, faccio finta che sia
una domenica qualsiasi, magari porto al parco le bambine e riesco a
dimenticarmelo pure che è la prima volta nella mia vita da maggiorenne che le salto.
Non sarà facile per me, non sono mai mancata, neanche per i referendum. <o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Vivo il voto come l’unico modo per fare
sentire la mia voce, la vera espressione della democrazia, l’unico strumento
importante che ho tra le mani ed è forse per questi motivi, gli stessi per cui
fino ad ora ho votato, che questa volta non vado. Sono stufa di andare a votare
un partito che sceglierà poi chi fare entrare in Parlamento, io lo do al
partito e loro sceglieranno per me; ma perché devo continuare a fidarmi di
qualcuno che in questi anni non ha fatto niente per me, anzi mi ha
continuamente deluso?! Ma quale moglie si fiderebbe di un marito fedifrago che
ha reiterato il suo errore più e più volte????!</span></div>
<a name='more'></a><o:p></o:p><br />
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Anzi, come faccio a fidarmi di coloro che
quando hanno avuto le possibilità di migliorare questo paese, hanno deciso di
chiudere tutte e due gli occhi e lasciare che tutto rimanesse come prima?! Un
esempio su tutti è la legge elettorale, ma come si fa a chiamarla elettorale, quella
è un’offesa all’ intelligenza degli Italiani, nessuno può accettare una legge
così antidemocratica in uno Stato che si definisce democratico. Io non valgo
più niente, devo votare e stare zitta, non posso esprimermi seriamente, devo
fare la pecorona poi ci penseranno quegli intelligentoni di partito a decidere
chi davvero ha diritto di sedere in Parlamento. Ma chi si credono di essere e
soprattutto con chi credono di avere a che fare???Ci sono gli Italiani che
hanno votato Berlusconi ma ci sono a che quelli che non lo hanno votato (e
aborrono questa legge)e non lo faranno mai,che si aspettavano qualcosa dalla
sinistra, quando ha avuto modo di farlo, e che, ora, non si bevono più le
storie del “ tu fidati di me che poi ci penso io”. Sì, ci pensi tu nel senso
che pensi per te, alla tua convenienza e
il mio voto lo usi per i tuoi scopi. I risultati li abbiamo già visti,
io sono stufa, stanca di sentirmi niente e nessuno in questo paese. Questa legge
mi fa veramente schifo e non perché la prima volta che è stata messa in pratica
ha vinto il governo Berlusconi e si è fatto una serie di grasse risate alla
faccia della sinistra che si leccava le ferite ma semplicemente perché è quasi
una truffa e lo rimane anche se fosse la sinistra, questa volta (dubito ergo
sum!), a vincere. Non si può fare finta di niente e, se ci fa comodo, avvallare
schifezze come questa. <o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Anche la storia del voto utile non me la
bevo più, scusatemi ma proprio non ce la faccio più! Ho votato quasi sempre chiudendomi
il naso, tappandomi la bocca e stringendo i denti per non fare vincere
Berlusconi. Innanzi tutto, lui ha sempre vinto e quando abbiamo avuto la
possibilità di fare qualcosa perché eravamo al Governo ci siamo dissolti come
neve al sole, andando dietro a quisquilie inutili e facendone delle vere
questioni di Stato. Ho visto un Ministro andare a manifestazioni indette contro
lo stesso governo che rappresentava, ho visto abbassare il capo davanti a
personaggi alquanto discutibili tipo Mastella, ho visto uomini politici diventare
pavoni dal momento che diventavano Presidenti della Camera….tutte cose che
danno la misura del protagonismo della maggiore parte dei politici di sinistra
che pensano per sé e che, probabilmente, sarebbero più adatti ad essere i concorrenti
di un reality piuttosto che della vita politica del nostro paese. Berlusconi ha
fatto solo danni, sì è vero ma siamo davvero sicuri che non li avrebbero fatti
anche a sinistra, se solo fossero stati al Governo??? Io con questa classe
politica non ne sono più tanto sicura e allora, se dobbiamo per forza andare a
rotoli, lo facessimo davvero con Berlusconi che ormai è sulla strada del
declino. Arriviamo fino in fondo e poi vediamo di riprendere la situazione i
mano.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Qualcuno mi dirà che se vince ancora una
volta il nano divento sua complice, si torna da capo, lui si salva e io non
potrò più aprire bocca, né lamentarmi visto che non andando a votare ho fatto a
meno di esprimere la mia preferenza, ho rinunciato a partecipare alla vita
politica di questo paese ma è davvero così? Io mi sento così lontana seppure
così vicina…. In questi anni ho avuto solo delusioni, non solo a causa della
destra che ha mandato a rotoli tutto quanto ma proprio dalla sinistra che ha
promesso e non ha mai mantenuto, che non ha fatto niente di quello che aveva
detto di fare, conflitto di interessi, legge elettorale, niente di niente, non
ha fatto talmente niente che nemmeno quei provvedimenti populisti che avrebbero
potuto alzare di qualche punto i sondaggi sono stati andati a buon fine. Che
tristezza, che manica di incapaci, abbiamo regalato ad uno showman il nostro
paese e lui si è servito come ha potuto, ha arraffato il possibile e, ora, io dovrei andare a votare per un partito
o coalizione che gli ha fatto fare il suo porco (e qui, è proprio il caso di
dirlo!) comodo e dovrei pure sentirmi in colpa, come colei che non è partecipe
della vita politica della propria nazione. No , grazie preferisco non essere
complice dei complici. <o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.6pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">That’s all folks<o:p></o:p></span></div>
Valentinahttp://www.blogger.com/profile/14638213343118994994noreply@blogger.com0