A che cosa ti vuoi vestire
quest’anno per carnevale? A faffalla, mamma! Gialla!
Stamani io vorrei vestirmi
da farfalla (come lei), due belle ali gialle, di tulle con molti lustrini, maglione bianco a collo alto, collant bianchi, senza scarpe e due belle antenne
in testa. Poi andrei in giro in centro, nella mia città e vorrei proprio vedere
la sorpresa negli occhi altrui, il divertimento, forse anche la compassione nel
guardare una della mia età, così conciata. Vorrei potere guardare il mondo con
gli occhi di una bambina, sereni, rilassati, concentrati. Vorrei potere
respirare un’aria frizzante, pulita, fredda con cui aprire i polmoni,
ricaricarmi di voglie, di desideri, di obiettivi. E vorrei potere volare per
allontanarmi da terra, per vedere le cose dall’alto, per rendere tutto relativo
e talvolta un po’ più distante. Ogni tanto, potrei fare dei salti ma non tanto
alti, così giusto per sentirmi un po’ più leggera e vorrei provare a ridere per
niente come quando da bimbi prende la ridarella e non sai perché ridi ma
continui a ridere. Sì, sento che è un sacco di tempo che non rido di cuore
tanto fino a farmi venire le lacrime e il mal di pancia.
Mi sono piombate addosso
delle novità, belle, anzi no bellissime ma mi hanno sconquassato, travolto e
ancora me le porto addosso come un peso. Temo di non godere appieno delle
fortune che ho avuto in dono, voglio innalzarmi comprendere tutto l’insieme e
solo dopo scendere nel particolare. Ho bisogno di un corpo tutto mio, di
leggerezza, di freschezza, di risate, della vita che mi ero cucita addosso con
grande sudore e determinazione e che ora è sospesa, attaccata ad un filo
sottile sottile che rischia di rompersi da un momento all’altro. Non voglio che
si rompa. Voglio di nuovo essere me, non quella di prima, quella nuova cambiata
dagli eventi, cresciuta, rinforzata ma sempre me.
Voglio la primavera che è la
stagione dei desideri, delle aspirazioni,delle novità e poi voglio l’estate il
caldo torrido e le maniche corte e ritrovare un po’ di libertà che mi fa
sentire bene, viva, me.
Ora chi conosce una delle
mie Fortune, sa il perché usi (una delle mie Fortune, appunto, è il soggetto) così
tanto il verbo volere, declinato sempre alla prima persona singolare; forse perché
la mamma lo usa regolarmente e talvolta ne abusa pure…?!
Forza ragazza, indossa le tue ali ed esci!
RispondiEliminaLa primavera deve essere innanzitutto dentro di te.
E quella bambina che vuole ridere, giocare, volare, saltare, non vede l'ora di uscire, lasciala andare. Gli sguardi degli altri potranno essere complici, o invidiosi, ma non di compassione!
Coraggio!
In bocca al lupo (senza fargli male, che sai che noi amiamo i lupi).
Grazie Siro per l'incoraggiamento!!!per quanto riguarda i lupi poi...in cappuccetto il lupo mangia nonna e nipote ma il cacciatore non gli spara mica eh: apre la pancia del lupo e al posto della nonna e di cappuccetto ci mette i sassi, poi richiude; il lupo scappa via e grazie ai sassi non gli verrà mai più fame!!!
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