Non vi siete accorti che tutti quelli che dopo gli studi, fanno
per anni fotocopie, redigono progetti a nome dei vari ordinari, fanno ricerche nelle materie
più disparate talvolta anche strategiche per il nostro paese, lo fanno solo perché
non hanno voglia di studiare per i concorsi? Non lo vogliono un assegno di ricerca,
non vogliono diventare associati e né tantomeno ordinari, preferiscono vivacchiare
con le poche lire del contratto di collaborazione coordinata e continuativa che
gli ha elargito il professore di riferimento. Preferisce prendersi delle responsabilità
che non gli spettano e magari se il progetto va male e non viene finanziato
anche qualche cazziatone. Sono strani i giovani Italiani, non comprendono che
sarebbe meglio cercare un posto fisso magari di ordinario, mettere da parte un
piccolo gruzzolo tutti i mesi e magari avere anche che una collaborazione con
qualche Ministero, giusto per arrotondare un po’. Addirittura, prima di mettersi giù a studiare per gli esami
preferiscono scappare in altri paesi e tentare la fortuna in altri lidi!
Meno male
che ancora esistono tipi come il caro Michel che ci insegna la retta via,
quella dei giusti, lui che come un faro ci indirizza verso il futuro, eh sì lui
ce l’ha fatta, ha stretto i denti, si fatto forza e, a suon di pubblicazioni,
ricerche e studi forsennati, è riuscito
dove gli altri non provano nemmeno. Il giorno del suo concorso si sono ritirati
in sei candidati su otto, incredibile: hanno preferito vivere nella precarietà
invece che sistemarsi! E poi dicono che in Italia il lavoro non c’è, che le
università sono in mano ai figli di..o ai raccomandati! Non è vero l’Italia è
piena di fannulloni, di gente che non vuole lavorare, che ha paura di sostenere
le prove di esame, che non ha obiettivi e che preferisce lamentarsi piuttosto
che rimboccarsi le maniche. E mentre il nostro povero viceministro viene
insultato da tutti i media, ingiusti e cinici, lui può sempre rifugiarsi nel
suo ufficio che sia esso al ministero o all’università, sprofondare nella sua
comoda poltrona, ravvivarsi i riccioli e pensare intensamente agli sfigati che
si laureano dopo i 28 anni invece di diventare ordinari a 31 anni e con una
sola pubblicazione!
A questa gente gli ci vorrebbe un bel colloquio ravvicinato con uno di quelli bravi davvero (ad esempio la ragazza con 2 lauree e molte pubblicazioni, unica sua concorrente, che ha preso un voto molto più alto allo scritto). Per ravvicinato intendo che le mani dell'uno dovrebbero essere molto vicine al viso dell'altro, per intendersi...
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